Italia Arte, Museo MIIT, Associazione Culturale Galleria Folco, in collaborazione e con il Patrocinio di Istituzioni pubbliche e private organizzano e curano in collaborazione con Villa La Meridiana e il grande e prestigioso Gruppo Caroli Hotel la prima edizione dell’esposizione internazionale “INCROCI CONTEMPORANEI 2023”.

LA MOSTRA FA PARTE DI UN PERCORSO CHE TRA SETTEMBRE E OTTOBRE TOCCHERA’ LUOGHI MERAVIGIOSI DELLA COSTA MEDITERRANEA ITALIANA (Villa La Meridiana a Santa Maria di Leuca, in Puglia, dal 16 al 30 settembre e il Castello Ruffo di Scilla, dal 23 settembre all’ 8 ottobre 2023.

“INCROCI CONTEMPORANEI 2023. DE FINIBUS TERRAE-ALLA FINE DEL MONDO” rappresenta un appuntamento importante e istituzionale per la valorizzazione dell’arte contemporanea in un contesto storico, artistico, archeologico, culturale e sociale importante come il Bacino del Mediterraneo. Come luogo simbolo della mostra sono state scelte la città storica di Santa Maria Di Leuca e Villa La Meridiana, il punto più estremo della penisola salentina, quella che gli antichi Romani definivano, appunto, De finibus terrae, vale a dire, la fine del mondo ‘civilizzato’, l’ultimo lembo di terra abitato dai ‘cives’, al di là del quale vivevano i ‘provinciales’. ‘INCROCI’ COME FUSIONE DI CIVILTA’, DEI 2 MARI, ADRIATICO E JONIO, CHE QUI SI INCONTRANO E SI FONDONO, DI POPOLI E CULTURE CHE IERI COME OGGI CI STIMOLANO E CI INVITANO A CONSIDERARE OPPORTUNITA’ E RICCHEZZA LA RECIPROCA CONOSCENZA.







‘LINEA FORMA COLORE’
curata da Museo MIIT – Italia Arte

‘TANG MEILING’

curata da Museo MIIT – Italia Arte

‘ARTE SUL PO’
curata da BM s.r.l. e Virtual Art Workshop Social Group di Fabiana Macaluso

6 MAGGIO: ore 18.00 vernissage mostre e
Presentazione del libro di Carlo Piano

‘Alla ricerca di Atlantide’
dedicato al padre architetto Renzo Piano
e intervento video del Maestro
Con la partecipazione di Elsa Piano

12 MAGGIO: ore 18.00 finissage e
Presentazione del libro di Salvo Nugnes
‘Frida. La mia storia vera’

PROGETTO ESPOSITIVO MOSTRA
‘LINEA FORMA COLORE’ RISERVATO AGLI ARTISTI







PREMIO MUSEO MIIT

PARTECIPAZIONE GRATUITA CON 2 OPERE A UNA DELLE PROSSIME MOSTRE IN ACCORDO CON LA DIREZIONE
GUIDO FORLANI




Collezione
mostra Mostra



Si è inaugurata con buon successo di pubblico e critica la mostra curata da Italia Arte, Museo MIIT e Associazione culturale Galleria Folco in collaborazione con l’Università degli Studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria, l’Associazione Be-Art, la Città di Scilla, il Scilla Jazz Festival, Michele Di Leo e la Biennale d’Arte della Murgia “MEDITERRANEUM” che si tiene al Castello Ruffo di Scilla DAL 15 OTTOBRE AL 6 NOVEMBRE 2022. All’inaugurazione hanno preso parte alcuni artisti, i direttore del Museo MIIT Guido Folco, dello Scilla Jazz Festival e dell’Associazione Be-Art Francesco Barillà con il suo gruppo di lavoro e altri collaboratori, la dottoressa Daniela Streva della Segreteria del Rettore dell’Università degli Studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria, in collegamento telefonico il prof. Michele Di Leo direttore artistico della Biennale della Murgia.

https://www.italia-arte.it/mediterraneum-per-la-pace-e-lunione-tra-i-popoli-universita-degli-studi-mediterranea-di-reggio-calabria-sale-di-architettura-castello-ruffo-di-scilla-15-ottobre-6-novembre-2022/

Castello Ruffo atrio mostra
mostra sicilia mostra sicilia
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Mostra sicilia mostra sicilia



L’IDEA DELLA MOSTRA: In occasione dei grandi eventi ospitati a Venezia, tra cui la Biennale Internazionale di Arte contemporanea e la mostra evento dedicata al Fifth Moon Group, Italia Arte, Museo MIIT e Galleria Folco curano e organizzano la mostra ‘Venezia in Biennale’ che si terrà dal 30 luglio al 20 agosto 2022 a Palazzo Albrizzi Capello, sede storica anche dei padiglioni della Biennale d’arte contemporanea di Venezia, che quest’anno ospita la mostra-evento dedicata al Fifth Moon Group, il più importante gruppo di arte contemporanea cinese dal dopoguerra ad oggi.

INNOVAZIONE, RICERCA, SPERIMENTAZIONE, ma anche TRADIZIONE E STORIA da cui nutrirsi artisticamente e concettualmente sono state le basi delle avanguardie del Novecento e, ancora oggi, l’arte contemporanea fa sua l’idea di una sinergia tra passato, presente e futuro per confrontarsi con nuovi o sempre validi linguaggi espressivi.

La mostra intende quindi mettere a confronto la grande arte delle avanguardie del Novecento, in particolare gli esiti del Fifth Moon Group, con le ricerche degli artisti italiani e stranieri contemporanei selezionati da Italia Arte e Museo MIIT.

La prima sessione della mostra veneziana si è inaugurata con grande successo presso la sala nobile di Palazzo Albrizzi Capello. All’inaugurazione, che si è aperta con la splendida esecuzione dell’Ensemble barocco Sonus Aquae, hanno preso parte i vertici di Palazzo Albrizzi e del Museo MIIT, unitamente ad artisti, appassionati, turisti.
L’esposizione “Venice in Biennial” si inserisce quindi a pieno titolo tra le principali iniziative culturali della città lagunare e presenta maestri provenienti da Italia, Messico, Germania, Olanda, Svizzera, Gran Bretagna, Russia, Belgio.

Palazzo Albrizzi è infatti meta privilegiata dei tanti turisti italiani e stranieri che affollano Venezia in questi mesi per l’appuntamento della Biennale d’Arte Contemporanea, essendo il palazzo uno dei punti sede di Padiglioni. In particolare, quello della Bolivia, di Taiwan e della mostra Anima Mundi.

In mostra i lavori di Gabriela Berest, Federica Bertino, Daniela Bianchi, Joseph Coudijzer, endORfine, Laura Fasano, Mattia Fassi, Albert Flury, Guido Forlani, Enrico Frusciante, Giuliana Maddalena Fusari, Jessica Gabbai Poliakoff, Maria Pia Giacomini, Roberta Gulotta, Vito Matera, Manuella Muerner Marioni, Barbara Pecorari, Serenella Sossi, Josefina Temìn, Marilena Visini, Francesca Witzmann.

Gabriela Berest dedica all’Ucraina la sua opera simbolo della guerra, drammatica e monito per l’uomo di ogni tempo. Federica Bertino lascia al segno libero, istintivo il compito di narrare storie del cuore, memorie e ricordi, emozioni e riflessioni sul tempo, sulla vita, sull’amore. Daniela Bianchi esprime con una pittura espressiva ed essenziale tutta la potenza e la profondità del suo sentire, con colori accesi, vibranti e un segno sempre rapido e gestuale. Il bianco e nero è invece la sorprendente cifra stilistica di Josef Coudijzer, artista eclettico e raffinato, che nell’orror vacui della sua composizione introduce personaggi e scene da interpretare e ricondurre alla tradizione antica. endORfine è invece un brand che nasce dalle donne per le donne, rendendole protagoniste della loro esistenza tramite il lavoro e l’impegno nell’arte e nel design: borsette realizzate a mano raccontano storie e prendono i nomi delle tante donne che endORfine segue e incoraggia sulla strada della vita. Laura Fasano crea atmosfere e sperimenta tecniche dal dinamismo espressivo immediato ed onirico. Le sue visioni sono paesaggi dell’anima intense e profonde. Mattia Fassi è artista ormai scomparso, ma sempre valido nella sua interpretazione realistica del mondo e della vita contadina di un tempo. Attraverso i suoi dipinti è possibile rivivere gli antichi mestieri, le scene campestri tipiche di una volta, documenti veri e propri del nostro passato. Albert Flury è raffinatissimo artista inglese e in questo dipinto raffigura ‘la’ favola nel suo sfavillante abito da sera, ricco di dettagli e bellezza. Icona della contemporaneità, ma anche del sogno, la Duchessa di Cambridge è resa da Flury con realismo e poesia al contempo. Guido Forlani ci parla del mondo, della società, dell’esistenza e lo fa con il colore e il segno, all’apparenza inesplicabile, sovrapposto, intricato, ma forse proprio per questo così aderente al vero. Nella sua poetica la speranza ha sempre il sopravvento sulla realtà così spesso difficile e deludente e ci ricorda come la potenza espressiva dell’arte possa in definitiva diventare un’arma potente contro l’indifferenza e le brutture del mondo. Enrico Frusciante scatta, sceglie, scompone, ricompone, crea: la fotografia, la videoarte, la computer art, la pittura si sovrappongono nella sua visione della creatività e il movimento si blocca nell’istante pixellato della tecnologia, fino a rendere unici i suoi sguardi attenti sull’oggi. Giuliana Maddalena Fusari presenta tre lavori ad acquerello su carta, materiale che predilige per la sua effimera esistenza, proprio come la vita che l’artista interpreta in ogni sfera dell’emozione. Jessica Gabbai Poliakoff, architetto e artista, presenta una delle sue tante creazioni sperimentali e lo fa con il materiale principe di Venezia: il vetro. Nella sua lampada arte e design si incontrano per un risultato davvero sorprendete e vibrante di luce. Maria Pia Giacomini ama la tradizione, la pittura classica, senza fronzoli e i suoi paesaggi, le nature morte, i bouquets di fiori ci narrano della sua infanzia, dei suoi mondi distesi tra le montagne e i laghi. Roberta Gulotta, appassionata di cinema, letteratura, pittura, testimonial internazionale dell’Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi presenta una delle su particolari opere su tela tonda, in cui si dipanano storie di personaggi famosi, di scienziati, miti, icone della contemporaneità e del passato, unendo uno stile ricercato e raffinato a una tecnica e a un talento unici. Vito Matera sperimenta i materiali e li pone al servizio della sua idea di bellezza e di libertà. Le sue composizioni sono sempre delle idee in movimento e in trasformazione e la luce e il colore si fondono mirabilmente. Manuella Muerner Marioni, artista svizzera allieva di Niki Saint Phalle, lavora pittura, vetro, gioielli, cristalli, mosaici, creando figure, immagini, tra pittura, scultura, fotografia, disegno. Eclettica e vulcanica, la sua arte rispecchia la personalità sempre alla ricerca di nuove soluzioni per raccontare la società e la vita. Barbara Pecorari è artista simbolo della nostra epoca globalizzata e lo è con le sue pitture che riproducono banchi di luccicanti sardine… La ricerca del materiale, la composizione affollata di segni e pennellate, di occhi e forme sinuose diventano simbolo della nostra società, di questo terrore della solitudine che attanaglia il mondo e che ci rende tutti uguali, vicini, potenti se solo riusciamo a condividere il nostro futuro. Serenella Sossi e la sua idea di arte sono ben rappresentati in quest’opera in cui il concetto diventa immagine e la sintesi espressiva si nutre di infiniti significati. L’universale verticalismo del taglio della tela, della linea che divide e percorre lo spazio, possono essere letti in molteplici chiavi, dalla femminilità alla creazione, dalla spiritualità all’amore… elementi comunque sempre contigui all’idea di bellezza. L’artista messicana Josefina Temìn utilizza materiali naturali e riciclabili, come, in questo caso, il legno e la carta, dando vita a una sorta di origami in cui la carta prende le forme di farfalle posate sulla corteccia di un tronco. Suggestivo, evocativo, interessante mondo espressivo legato alla natura. Sempre intensa e diretta nella sua visione della femminilità e della vita è invece l’arte alta di Marilena Visini: i legami del corpo e dell’anima altro non sono che le paure che ci ancorano alla vita, senza le quali emozioni, vittorie e sconfitte non potrebbero costellare la nostra esistenza. Sensuale, pura, carnale, la sua arte è specchio del subconscio e del cuore. Francesca Witzmann è tra le maggiori fotografe contemporanee e nella sua lunga carriera ha immortalato reali, attori, personaggi famosi, ma anche scene quotidiane, eventi storici, ricorrenze con un taglio personalissimo e cinematografico nel loro dinamismo composiitivo. Grande interprete della contemporaneità, Francesca Witzmann in uno scatto riesce a raccontare storie ed emozioni personalissime o universali.




Museo MIIT Museo Internazionale Italia Arte
PRIMO AGGIORNAMENTO 'BIENNALE MUSEO MIIT ITALIA-IRAN'
MUSEO MIIT - TORINO
30 GIUGNO- 20 LUGLIO 2022


Dopo il successo della mostra realizzata a Palazzo Bonin Longare di Vicenza, sede di Confindustria Vicenza, il Museo MIIT la presenta anche nella sua sede torinese, dando spazio al gemellaggio tra artisti italiani e artisti iraniani. Lo scambio artistico-culturale è nato grazie alla collaborazione tra la Sakoo Art School e le galleriste di Teheran, Narges Soleimanzadeh e Sahar Alizadeh e il Museo MIIT di Torino che da tempo dialogano in occasione di mostre internazionali, coinvolgendo artisti e artiste iraniane e italiane in manifestazioni internazionali.

All’inaugurazione hanno preso parte anche l’associazione La Rete delle Donne presieduta dall’Avv. Fabiola Grimaldi, da molto tempo impegnata in attività a favore delle donne, che ha introdotto l’attività dell’associazione, il brand EndORfine, progetto che nasce dalle Donne, per le Donne e che realizza borse in pezzi unici, intessute interamente a mano: ogni borsa porta il nome di una Donna, ognuna con una trama, ognuna che rappresenta una vita. Le vite di Donne che hanno deciso di agire per far sì che certe cose non accadano più. Perché la fine (end) di qualcosa che ci svilisce ed è dannoso può trasformarsi in qualcosa di bello (fine) solo grazie al supporto che riceviamo (da qui il nome End OR fine)

Si sono tenute anche le splendide esibizioni di Michela Pilotti e Francesca Grauso, che fanno parte della Scuola di Danza da Renè L’Araba Fenice, che si sono esibite in una meravigliosa Danza dei veli.

La poetessa e mezzosoprano Gabriella Vai ha poi intrattenuto gli ospiti e i visitatori con la suggestione delle sue performances creando l’atmosfera perfetta per ammirare le opere presentate al Museo MIIT, tra immagini esotiche e dall’impianto orientaleggiante e lavori dal sentore più occidentale.

Una serata quindi che ha visto opere di artisti e artiste italiane/i e iraniane/i in un gemellaggio all'insegna del confronto e della conoscenza, che ha permesso di apprezzare le consonanze e le differenze culturali dell'arte contemporanea delle due realtà.

ARTISTI E ARTISTE IRANIANE: Farahnaz Oliyaei, Foozhan Farhood, Kimia Yari, Mahdis Sinaki, Nilufar Rastgoftar, Rooha Dabbaghian, Sadaf Kobari, Samineh Amel Sayyah, Sara Aslanbeigi, Shahrzad Tahery, Shirin Moayya, Sunichka Behroozfar, Sahar Alizadeh, Fereshteh Setayesh
ARTISTI E ARTISTE ITALIANE: Federica Bertino, Maria Elena Ritorto, Antonio Saporito, Giuseppe Oliva, Sonia Coschignano, gli artisti del Circolo Arti Figurative di Modena, Guido Forlani, Giuliana Maddalena Fusari, Marika, Salvatore Scaramozzino, Griscia Tufano, Fonachi, Josefina Temìn







La mostra ‘Merry ChristmArt’ al Museo MIIT di Torino e vuole celebrare il S. Natale con una mostra-mercato con catalogo-calendario il tutto dedicato agli artisti migliori selezionati dal Museo MIIT e dalla nostra rivista internazionale “Italia Arte”. Opere di piccolo o grande formato, ma tutte in vendita per rilanciare un mercato dell’arte in fase di recupero specialmente nel periodo natalizio.
Nell’ambito di ‘Merry ChristmArt’ espongono:
GUIDO FORLANI ‘Kaos’
Olio su tela, cm 70x90,2021
In un’epoca di profondi cambiamenti, di illusorie bellezze ed effimere certezze si colloca la nuova arte di Guido Forlani, artista istintivo e profondo, sempre alla ricerca di un confronto con la società che lo circonda. Se l’arte deve raccontare la quotidianità, quella di Guido Forlani diventa un’icona perfetta della situazione del mondo e l’autore ne smaschera debolezze e inquietudini, ma sempre con un’ottica di ritrovata speranza.
LAURA LIBERA LUPO ‘Tempesta sotto la torre’
Acrilico, olio e carboncino su tela con spatola, cm 100x100, 2021
Quasi un graffito metropolitano per quest’opera di Laura Libera Lupo, in cui la firma suggella il dipinto graffiato e potente nella sua complessa struttura compositiva. Il colore, il segno, la materia corposa donano profondità e dinamismo al soggetto, reso con una visione originale e prospettica inaspettata, quindi emozionale.
FIORELLA MANZINI ‘Mille slanci’
Olio, acrilico, volumizzante su tela sterilizzata su masonite, cm 80x100, 2005
Una ricerca costante sui materiali, sulla composizione e sulla resa cromatica e tonale rende ogni opera di Fiorella Manzini un mondo in divenire, dinamico, in cui realtà e visione si fondono mirabilmente. La verità dell’immagine, il ‘bello di natura’ così caro alla pittura figurativa di tradizione si trasforma in palpiti espressivi ed emozionali e l’artista comunica con immediatezza il suo pensiero e la sua sensibilità poetica.
VITO MATERA ‘Terrazzo terrestre’
Acrilico e malte acriliche su multistrato, cm 46,50x46,50, 2021
Esponente del gruppo barese di “Fragile” con Angiuli, Dell’Aquila, Nigro, Riviello, da sempre coltiva un personale linguaggio espressivo in cui l’Uomo e la sua essenza diventano sintesi di creatività e profondità spirituale. Anche i materiali più vari, come le malte o le garze, contribuiscono alla sua sperimentazione, tra visione onirica e realtà, il tutto annegato nella vibrante luce del Mediterraneo.
‘NINNI’ PECORARO ‘Versante del vulcano in eruzione’
Acrilico e smalto su tela, cm 70x60, 2020
Ogni opera di ‘Ninni’ Pecoraro è un inno alla potenza e alla bellezza della natura. Il colore brillante e il segno istintivo, scavato nel colore, rapido e senza ripensamenti trasformano la realtà osservata in emozione. L’artista coglie l’essenza della visione e la rende pulsione introspettiva, andando oltre la figurazione per restituirci la pura e primigenia sensazione al cospetto dell’Universo.
SANTINA PORTELLI ‘Sacra Famiglia azzurra’
Tecnica mista, acquerello, china su carta, cm 30x40 (46x60 con cornice), 2019
Una Sacra Famiglia così ci rende fedeli... fedeli alla bellezza, all’amore, alla tenerezza, al mistero dell’esistenza e dell’attesa. Santina Portelli, in pochi tratti e lievi pennellate di colore, fa nascere il suo Salvatore nell’inconsistenza della materia, per renderlo puro spirito e soffio vitale. Un messaggio chiaro e diretto rivolto a se stessa e a tutti noi, un invito a non soffermarci sull’effimera stagione dell’Uomo, ma sull’eterno destino della Salvezza.
ELENA RITORTO ‘Tutto è compiuto’
Olio su tavola, cm 100x100, 2021
Intenso e drammatico, il Cristo di Elena Ritorto parla ad ognuno di noi attraverso la sua espressione sofferente che riassume tutti i mali del mondo. Il Crocifisso ci salva e ci redime con la Sua Passione e l’artista ne interpreta il messaggio e l’essenza con un linguaggio percorso da pennellate materiche e ritmate, bagliori di luce e tenebre profonde. Un dipinto immortale come nella migliore tradizione della grande pittura italiana ed europea.
GIUSEPPE OLIVA ‘Bagliori’
Olio su tela, cm 100x100, 2019
L’infinito, per Giuseppe Oliva, ha il colore del mare, l’orizzonte di un tramonto siciliano specchiato nel cuore, negli occhi e nell’anima. La luce abbacinante del solleone, riflessa nelle increspature materiche delle onde, diventa metafora di libertà, desiderio di conoscenza e di incontro, annullando i confini dello spazio e del tempo, in una profonda e metafisica interpretazione della vita.
SECONDO CAPRA ‘Finalmente estate’
Tecnica mista su tavola, cm 60x60, 2008
L’amore per la pittura, per la creatività, per il recupero di materiali usati elevati al rango di arte è uno degli elementi portanti dell’espressione artistica di Secondo Capra. Silicone, pezzi di meccanismi, frammenti di viti e chiodi, legno e plastiche: tutto, per l’artista, diventa strumento per raccontare una storia, una sensazione. La sua visione dell’arte è quindi moderna, attuale, legata inscindibilmente alla storia dell’uomo.
GRISCIA TUFANO ‘Rosso energia’
Acrilico su tela, cm 50x50, 2010
Gli universi di Griscia Tufano sono delle teofanie umane e contemporanee, in cui ogni frammento di vita si rivela nella sua unicità. Volti, sguardi, mani, corpi intrecciati: tutto si compone e scompone nella sua visione dell’esistenza, ritmata e fremente, caotica e dinamica. Il colore e il segno, le linee a definire i contorni creano piani ottici sovrapposti, meccanismi che guidano l’occhio dell’osservatore alla scoperta del mondo.
MARILENA VISINI ‘Epifania’
Olio su tela, cm 70x50, 2019
Simbolica ed essenziale, sintetica e universale nella sua rappresentazione condotta tra il figurativo e l’astratto, l’opera di Marilena Visini coglie la complessità dell’universo-uomo e l’immediatezza dell’emozione interiore. Il volto in prima piano scruta lontano, verso quell’orizzonte indefinito che sembra separare la realtà dal sogno, la vita reale dalla speranza. Tutto è lasciato alla nostra interpretazione, tela ‘bianca’ su cui raccontarsi.
ANDREA  ZANCHI ‘Corpo mistico’
Tecnica mista su tela, cm 80x100, 2016
L’arte di Andrea Zanchi è studio, progettualità, mestiere, istinto, fantasia... racchiude quindi l’essenza della creatività e il pathos che solo i grandi artisti sanno infondere nelle loro opere. La costante ricerca sui materiali, l’alchimia chimica e cromatica alla base di ogni suo lavoro, la metafisica insita nella sua visione del mondo, che affascina e sorprende con il suo mistero, sono elementi che rendono immortali le sue opere.
ANGELA ESPOSITO ‘ASTER’ ‘Noel’
Tempera su vetro, cm 20x40, 2021
Il Natale di ‘Aster’ è una visione che fonde il sogno alla vita, la memoria dell’infanzia sfumata e impalpabile alla realtà contemporanea dell’esistenza. L’artista, giocando anche sulla trasparenza del vetro che fa da supporto alla composizione, crea riflessi e sovrastrutture cromatiche e tonali dall’elegante risultato pittorico.
LAURA ANTONIETTI ‘Presepe’
Lantone tecnica mista, acrilico, olio, diam. cm 45, 2005
I ‘Lantoni’ di Laura Antonietti sono opere tridimensionali sferiche, realizzate su plexiglass e dipinte in tecnica mista, con base ad acrilico e sovrastrati ad olio. I ‘Lantoni’ sono anche un marchio d’impresa registrato, per la prima volta, nel 1996. La particolarità del supporto permette una visione a 360 gradi dell’opera, che diventa una narrazione pittorica godibile da molti e diversi punti d’osservazione.
FEDERICA BERTINO ‘A tutti i cani del mondo’
Tecnica mista, acrilico e pastelli ad olio su tela, cm 130x200, 2020
Amore e arte sono stati d’animo inscindibili per Federica Bertino, perchè senza l’uno non può esistere l’altra. Lo dimostrano le sue tele create d’impulso, seppur guidate da un sentimento potente, inarrestabile, sempre definito e chiaro nell’anima dell’artista. Un’emozione che fluisce sul supporto trasformandosi in segni e colori, come si trattasse ogni volta di un viaggio interiore nella memoria e nel cuore.
MILENA BUTI ‘Ragazza dai capelli di rame’
Tecnica mista su tela, cm 100x80, 2021
Eclettica e unica nella sua interpretazione dei soggetti e della tecnica, Milena Buti spazia dalla ritrattistica psicologica al paesaggio, dalle visioni urbane e naturali alle opere tra astrazione e figurazione, ma sempre, nei suoi lavori, si coglie il desiderio di raffigurare l’anima delle cose e delle persone. L’osservatore si immerge in questi sogni dipinti, nelle memorie dissolte nel colore e nella luce, fino all’estasi che rende eterno ogni istante.
MAURIZIO CAMATTA ‘Il giorno all’improvviso’
Dittico, tecnica mista su tela, cm 100x90 cad., 2015
Londra, New York, Lima, Seoul, San Pietroburgo... artista cosmopolita per formazione e carriera, Maurizio Camatta interpreta la natura e l’universo con l’energia cromatica e tonale, materica e gestuale che contraddistingue ogni sua opera. Dal caos alla ragione, dall’indefinibile al matematico, l’armonia di ogni suo dipinto fonde mirabilmente linguaggi opposti, eppure complementari, in un alfabeto di segni e percorsi visivi.
ANNA CANALE ‘Pietà’
Acrilico su tela, cm 50x80, 2020
Come uno scatto in negativo, l’arte di Anna Canale, in questo dipinto, affida al contrasto di luce e ombra la resa prospettica e la profondità dei piani. La tecnica particolare è uno strumento privilegiato per simboleggiare la fisicità e la spiritualità del soggetto, la sua natura terrena e divina. In altri lavori, Anna Canale predilige i colori sgargianti, che utilizza per creare animali, oggetti, forma, personaggi tra ironia pop e immediatezza espressiva.
NATY LORELLA CHIAPPARINI ‘L’amore conta’
Acrilico su tela, cm 210x160, 2019
La grande lezione americana dell’action painting è solo uno dei riferimenti colti dell’arte di Naty Lorella Chiapparini, che della stagione informale e astratta internazionale ha nutrito il proprio spirito e le proprie emozioni. Inoltre, il linguaggio di Chiapparini è estremamente personale, sia come tavolozza, sia nella gestualità istintiva, il che rende ogni opera unica e straordinaria.
RITA GIOVANNA DEMEGNI ‘Kosmos’
Tecnica mista su tela, cm 40x30
Una Natività contemporanea e concettualmente molto simbolica: l’opera di Rita Giovanna Demegni è di immediata lettura e ricca di speranza. La mangiatoia del Bambinello è al centro dell’Universo, che attorno a Lui ruota e risplende. E’ sicuramente una visione molto originale ed emozionale, realizzata con maestrìa e creatività.
SANDRO FRINOLLI PUZZILLI ‘Anime sole’
Acquerello su carta cotone 300 g, cm 41x61, 2020
Artista eclettico, formatosi nella disciplina fotografica ai massimi livelli, per poi approdare alla pittura con un’ottica originale e personale. Nella prima serie dei ‘Tonalismi’ l’artista si lascia guidare dall’elemento tonale e dalla luce, che sfalda i contorni e astrae la realtà, mentre nei successivi ‘Cromaliti’ la materia pittorica definisce forme e volumi.
ENRICO FRUSCIANTE ‘Carezza di luce’
Fotografia digitale su tela, Serie Interferenze, cm.60x80, 2020
La realtà di Enrico Frusciante è destrutturata attraverso lo sguardo su una contemporaneità in perenne mutamento. Il mondo globale, sempre in moto, connesso, sfuggente rappresenta per Frusciante lo scenario perfetto per raccontare storie di fotogrammi vissuti, ma virtuali al contempo, carichi di significati ed emozioni.
LUCIANO BONETTI ‘Vicine lontananze’
Tecnica mista su carta applicata su metallo, cm 100x100,2021
Il tempo del lockdown è un tempo sospeso, silente, assente e in questa metafisica dell’essere, in cui anche lo
spazio si trasforma e si racchiude entro nuovi, domestici confini, Luciano Bonetti individua l’essenza della vita.
LILIANA CAVIGIOLI ‘Danza spagnola. La Mossa’
Nell’arte di Liliana Cavigioli tempo e spazio delineano la scena compositiva, con vibrante dinamismo e cromatismi intensi. La pennellata rapida e il segno sicuro suggeriscono forme, atmosfere, emozioni tratte e scaturite da una realtà osservata con appassionata partecipazione. Dai numerosi viaggi dell’artista nascono opere profondamente vissute, in cui espressioni, sentimenti, ricordi affiorano con pulsante energia.
JESSICA GABBAI POLIAKOFF ‘La stele degli alfabeti’
Tecnica mista, acrilico su tela, cm 165x130, 2019
Jessica Gabbai Poliakoff e la sua Casa Museo esondano di colore e passione per ogni forma d’arte e, nelle nuove tele dell’artista, il segno libero e geometrico s fonde in un’armoniosa sinfonia cromatica. Artista eclettica, produce opere pittoriche, ma anche oggetti di design in ceramica, vetro, vetrofusione, stoffa, legno.
ALDO GAVERINI ‘Relax’
Olio su tela, cm 70x50, 1990
Le opere di Aldo Gaverini sono intense e ricche di emozione, passione, istinto, ma anche di riflessione sul soggetto e rigoroso mestiere... quindi immortali, concentrando in esse l'essenza stessa dell'arte. Nella sua pittura, che si tratti di figura, paesaggio, natura morta, si scorge limpido il suo sguardo che ha percorso il Novecento, dalla figurazione alle avanguardie, fino alla consapevolezza matura di uno stile molto riconoscibile.
MARZIA GIACOBBE ‘Indian Summer’
Acrilico su tela, cm 100x70, 2001
Un’estate indiana sgargiante di colore e di luce: l’opera di Marzia Giacobbe è una sinfonia ritmata di spatolate e segni gestuali che annullano ogni riferimento al tempo e allo spazio per superare i confini canonici della tela. L’artista immerge l’osservatore nelle sue emozioni, lo rende partecipe di uno stato d’animo che abbraccia gioia di vivere e bellezza. Un’opera dal tratto maturo, intenso, in cui astrazione e idea si fondono mirabilmente.
MARIA PIA GIACOMINI ‘Vacanze in Toscana’
Olio su tela, cm 70x50, 2021
Una pittura classica, genuina come quella che ha caratterizzato la grande stagione artistica ottocentesca in cui la natura diventa protagonista. Maria Pia Giacomini ritrova nella tradizione il senso dell’autentica
pittura, misurata nei toni e nei colori, dall’impianto in questo caso naif, un po’ sognante, non intaccata dalle mode, pura nella sua semplicità di uno sguardo incantato rivolto all’infanzia e alla giovinezza.
LUCA GIVAN ‘Luci in fondo al tunnel’
Virtualismo Materico secondo step - Lampada Scultura, cm 200x80x80, 2021
Una lampada scultura nel più puro stile del Virtualismo Materico, di cui Luca Givan è stato fondatore ed è tuttora massimo esponente. Arte e interazione, arte e ambiente sono elementi e filosofie alla base del V. M. e Luca Givan, anche in questo lavoro, invita gli osservatori ad ‘appropriarsi’ momentaneamente dell’opera, valutandone ed eventualmente modificandone l’aspetto e il dialogo con lo spazio.
GIOVANNI DI CEGLIE ‘L’angelo di seta’
Anime o farfalle, ballerine o sogni in movimento... poco importa quale sia il soggetto dell’opera di Giovanni Di Ceglie, perchè il talento dell’artista nel rappresentare i suoi mondi diventa linguaggio universale che affascina e coinvolge. La linea continua a definire le forme crea un viaggio interiore alla scoperta di se stessi, tra sogno e realtà.
MANUELA NUCERA ‘Italy’
Acquerello e china su carta Fabriano, cm 18x30, 2019
Splendida acquerellista, Manuela Nucera conosce il mestiere difficile dell’arte che non permette ripensamenti. Nel migliore stile tradizionale, l’acquerello di Nucera vive di luce e di rapidi tocchi che creano profondità, trasparenze, piani prospettici avanzati o distanti, perfettamente resi dalle differenti tonalità e dai complessi giochi ritmati di ombre e chiari. Anche l’antica pittura giapponese riemerge da questa visione creativa dell’autrice.
RENATO RAGGI ‘Gironi. La cupola del Pantheon’
Fotografia, cm 70x50, 2021
Il grande fotografo statunitense Ansel Adams diceva: ’...non fai solo una fotografia con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato’:  nessun commento riassumerebbe meglio e in breve gli scatti di Renato Raggi, appassionato cultore della tecnica e visionario interprete della realtà osservata e sognata.
G. BATTISTA GIRAUDO ‘Neve a Sambuco’
Olio su tela, cm 30x40, 1991
G. Battista Giraudo si inserisce a pieno titolo nel solco della migliore tradizione pittorica piemontese, quella nata e sviluppata nel XIX secolo interagendo con influenze francesi e svizzere, per poi affermarsi anche nel Novecento con una figurazione realista, aderente al ‘bello di natura’ così caro agli antichi. Un artista da riscoprire per qualità e poesia.
FONACHI ‘Tramonto nel campo’
Acquerelli e pigmenti su carta, cm 50x70, 2018
Fonachi, nella sua narrazione cromatica e tonale, condotta con velature e trasparenti levità oniriche, ci introduce in quello che il medico anticipatore della psicoanalisi Georg Groddeck (1866-1934) definiva come Es, vale a dire una concezione primordiale dell’inconscio. Le opere di Fonachi, infatti, pur presupponendo un’esperienza pittorica e artistica figurativa, raccontano emozioni e sensazioni vissute.












Alle 17,30 si celebrano gli anni '70 nei giardini di palazzo Scroffa,
tra storia, arte e cinema.
Porte aperte alla mostra di Guido Forlani e Alberto Rizzi 
Proiezione di alcuni passaggi di film ambientati a Ferrara.
Ospite lo storico e critico Paolo Micalizzi.




Comunicato stampa




PER VISIONARE LA NUOVA VIDEOESPOSIZIONE CON LE NOTE CRITICHE
PER TUTTI GLI ARTISTI, ANDARE SU YOUTUBE E CERCARE IL CANALE

ITALIA ARTE MUSEO MIIT TELEVISION







PROROGATA FINO A SABATO 7 NOVEMBRE 2020
Considerando l’attiva partecipazione del pubblico nei giorni di apertura dell’esposizione e le numerose richieste pervenute il Museo MIIT proroga la mostra “Internazionale Italia Arte 2020” fino al prossimo 7 novembre.
In mostra opere selezionate di Maestri contemporanei di fama internazionale italiani e stranieri.


CON LA COLLABORAZIONE E IL PATROCINIO GRATUITO DI:

Italia in Arte – Artissima Art Gallery – La Marguttiana - Associazione Culturale Galleria Folco – Italia Arte - Museo MIIT - Torino - Museo della Memoria – Lipari - Museo Ugo Guidi - Forte dei Marmi  - Amici del Museo Ugo Guidi - Forte dei Marmi – Pinacoteca Palazzo delle Arti Beltrani – Trani - Zhou Brothers Art Center Foundation – Chicago – ICAS E Saphira & Ventura Gallery – New York - 33Contemporary Gallery e Art NXTLevel – Chicago - AmArt Gallery – Bruxelles - Museo MACA – Acri

MEDIA PARTNERS:
Italia Arte - Traspi.Net - Notizie in un Click - Aspim Europa

PARTNERS TECNICI:
Reale Mutua - LT Consul

Si è inaugurata con successo la mostra “Royal Art. Italian and Emirates Pavillions” al Museo MIIT di Torino. All’evento hanno partecipato alcuni membri del Comitato scientifico del MIIT, tra cui Luigi Vigna, Restauratore, Conservatore, Direttore Coordinatore MIBACT, Docente di discipline inerenti il restauro, Università Degli Studi di Torino, Università Degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Opificio Delle Pietre Dure e SAFS di Firenze, Fondatore con Luca Givan del Movimento Artistico Virtualismomaterico e il Presidente Guido Folco, nonché personalità del mondo della cultura internazionale come il Presidente del Centro Conservazione e Restauro de La Venaria Reale di Torino Stefano Trucco e la Responsabile Sviluppo Estero de La Venaria Reale Silvia Sabato che hanno espresso molta ammirazione per la qualità dei lavori esposti e per l’originalità degli artisti presenti. Aurela Cuku, Direttrice e gallerista in Dubai di “Artissima Art Gallery” ha presentato gli artisti provenienti dagli Emirati Arabi Uniti e da molti paesi del mondo che si sono confrontati con gli autori del Museo MIIT in un dialogo interessante e stimolante di stili, tematiche, materiali. 

Si tratta di una Mostra itinerante che dopo il Piemonte farà tappa a Roma, dopo aver presentato i lavori degli artisti alla Marguttiana di Forte dei Marmi.

Partecipano all’esposizione le peruviane Maco Vargas, Iris MacKenzie, Rocio Valdes, Monica Tambini; le guatemalteche Romi Maegli, Gina Figueroa; i canadesi Rob Pennino e Babita Shamji; la libanese Youmna Chaoul; l’olandese Majo Portilla, la salvadoregna Andrea Prado; l’emiratino Abdulrauf Khalfan, le iraniane Narges Soleimanzadeh, Shohreh Damestani, Yegane Khosravimanesh.

Per il MIIT si affiancheranno la brasiliana Izabel Alcolea, lo spagnolo Ricardo Asensio, l’olandese Trudy Bersma, la tedesca Christel Sobke e gli italiani Attilio Azimonti, Carlo Bellomonte, Federica Bertino, Luciano Bonetti, Silvia Della Rocca, Giovanni Di Ceglie, M. Elisabetta Donadio, Angela Esposito ‘Aster’, Lucia Filippi, Guido Forlani, Maria Pia Giacomini, Bartolomeo Giraudo ‘Battista’, Federico Grazzini, Roberta Gulotta, Fabiana Macaluso, Gabriele Maquignaz, Luca Givan, Mary Nunziata, Barbara Pecorari, Claudio Rabino, Renato Raggi, Antonio Saporito, Giovanni Siciliano, Annalisa Silingardi, Marilena Visini e Andrea Zanchi.

In mostra opere di scultura, pittura in varie tecniche e materiali, gioielli di design artistico e installazioni luminose di videoarte.

L’esposizione intende aprire una finestra sull’arte internazionale, dando la possibilità ai visitatori di immergersi in un contesto molto suggestivo di stili, tecniche e approcci diversi alla creatività.



E’ stata inaugurata con successo di pubblico e critica la mostra “PREMIO RAFFAELLO. RINASCIMENTO!” al Museo MIIT di Torino. All’inaugurazione hanno preso parte numerosi artisti provenienti da molte regioni italiane e dall’estero e la mostra è stata presentata dal Direttore del Museo MIIT Guido Folco. In esposizione opere realizzate in varie tecniche e materiali, dalla pittura alla scultura alla fotografia, dai video ai gioielli.











Sabato 12 Ottobre 2019
dalle ore 15.00, Palazzo Crema, Via Cairoli 13 Ferrara
“FESTA DELLA CREATIVITA'"
in occasione della 18° Giornata Del CONTEMPORANO, artisti, performers, attori, musicisti, scrittori e poeti, si troveranno per dare uno spettacolo di quanto oggi l'Arte sia motore per nuove Idee e Pensieri creando grandi aspettative per il Futuro.
Un bellissimo intervento della Scuola di ballo popolare , etnico, tradizionale Barrio de Alma di Alberto Malacarne per chiudere in allegria!!
Esporranno Guido Forlani, Elisa Macaluso, Stefano Caruano, Barbara Pellandra. Attori. Roberto Gamberoni, Micaela Zambardi, Anna Mazzoli, Sara Letizia;... ed infine il bravissimo Simone Montanari, nostro violoncellista preferito!!!

Comunicato stampa




 

Solo un ristretto numero di artisti, su invito, partecipa alla mostra di settembre, presso le sale del Camerone di Palazzo Scroffa di Ferrara, uno dei più bei palazzi del centro città, sede di uno dei Giardini più curati ed affascinanti, con alberi centenari. Il tema è di grande attualità e parte dall'occasione della Settimana Europea della Mobilità sostenibile, giunta quest’anno alla 18a edizione, appuntamento fisso e irrinunciabile per tutti i cittadini che si vogliono impegnare sulla strada della sostenibilità e del miglioramento della qualità della vita nelle nostre città. Ciascun anno, infatti, a metà settembre, migliaia di città e milioni di cittadini europei festeggiano la mobilità sostenibile e lanciano un messaggio di cambiamento e di rinnovamento dei nostri stili di vita. Salviamo la Terra e iniziamo a vivere in modo sano e rispettoso dell'Ambiente in cui siamo. Proprio in questa estate in cui la Terra ha preso fuoco in luoghi che dovevano essere intoccabili per la vita del Pianeta, l'Amazzonia, la Siberia e l'Africa, proprio ora che i ghiacciai stanno riducendosi in modo troppo veloce...ecco proprio per questo l'arte si mobilità e coglie ogni occasione per esprimere la sua indignazione, il suo voler sensibilizzare tutti gli uomini per rendersi conto che anche piccoli cambiamenti nel nostro vivere “fanno la differenza”!!! Il tema dell’edizione 2019 della Settimana della Mobilità è la “mobilità attiva”, intesa prevalentemente come mobilità pedonale e ciclistica, per la quale è stato scelto lo slogan "Camminiamo insieme"...o andiamo in bici! .... non si poteva certo non essere coinvolti con Ferrara, Città delle biciclette!!! Quindi, durante la mostra, che avrà come tema "Salviamo la Natura, l'Ambiente e le Città...camminiamo e usiamo la bici!", si parlerà di Ambiente, di iniziative per la salvaguardia della Natura e del "Verde" nelle città, ma si faranno anche piccole escursioni in città a piedi per conoscere le bellezze storiche di Ferrara, con un'attenzione particolare alla storia attraverso “L'omaggio a Lucrezia Borgia”, una delle Dame più famose della città estense, con la Camminata culturale del 21 settembre alle 15.00, in alcuni luoghi a lei cari, tutti insieme e in compagnia. All'inaugurazioni tutte le informazioni o alternative del caso. L'Inaugurazione sarà una vera Festa di fine estate, con performances di flamenco con la bravissima maestra Michela Franceschini e proiezioni sul tema di meravigliose fotografie accompagnate dalle poesie di Roberto Rossi recitate insieme a Micaela Zambardi. Aperitivo inaugurale con gli artisti per tutti gli intervenuti.
   



Alcuni scatti della mostra


Comunicato stampa




Alcuni scatti della mostra





Alcuni scatti della mostra



 

All'inaugurazione di ACQUAE, il 13 ottobre alle 17.30, saranno ospiti con l'esposizione di alcune particolari fotografie, Simone Modugno, fotografo e videomaker subacqueo, molto noto e premiato per le sue riprese nei grandi mari del mondo e Marisa Cecchetti, altrettanto premiata apneista italiana con un video di "danza in apnea", unico nel suo genere.
Sarà anche occasione per festeggiare i 50 anni di attività artistica dell'amico artista Guido Forlani, presente in mostra, dalla prima personale a Bologna nel 1968!!

(l'opera "La Vergine delle acque" di Guido Forlani e foto di Simone Modugno alla danza in apnea di Marisa Cecchetti)
Alcuni scatti della mostra

Congratulazioni all'amico Guido Forlani per essere sempre un grande artista da 50 anni in qua!... congratulazioni a Simone Modugno per i suoi meravigliosi progetti in cui l'amore per il Grande Blu è il motivo conduttore!... congratulazioni a Marisa Cecchetti alias Alta Maraisa Ninfa, appunto Ninfa dell'Acqua che sa infondere armonia e gioia con le sue danze in apnea!...e grazie a tutti gli artisti che stanno contribuendo con le loro "fluttuanti emozioni" in mostra a portare l'attenzione sull'elemento degli elementi... l'acqua, portatrice di Vita!!!!

 


 

Alcuni scatti della mostra

 

Alcuni scatti della mostra



 

Alcuni scatti della mostra



 

Opere in esposizione

Grande fiore giallo

Amanti

Nel grande blu
sensi storditi
Alcuni scatti della mostra
Comunicato stampa    

 

“IBCA 2017”

Il mensile “Italia Arte. Il meglio della cultura internazionale e del Made in Italy”, il Museo MIIT di Torino e l’Associazione Culturale Galleria Folco, presentano il progetto “IBCA 2017” con la partecipazione di numerosi artisti contemporanei italiani e stranieri che proseguono così i tradizionali scambi culturali tra Italia e USA organizzati dal nostro gruppo e dall’istituzione di Chicago. Tra questi segnaliamo Alicja Cieliczka, Giovanni Antico Gagliardini, Ricardo Asensio, Marco Barison, Michele Basanese, Gabriela Berest, Maria Rita Bertuccelli, Luciano Bonetti, Maurizio Campitelli, Gianfranco Coccia, Raffaella Corradini, Monica De Francesco, Paola De Pascale, Rita Delle Noci, Cor Fafiani, Giuseppe Faretina, Giuseppe Farruggello, Lucia Filippi, Domenico Stefano Fiori, Fonachi, Guido Forlani, Memo Domenico Fornasari, Mario Fruendi, Enrico Frusciante, Giuliana Maddalena Fusari, Jessica Gabbai Poliakoff, Jacqueline Gallicot Madar, Vito Garofalo, Raffaella Giardini, Isabella Giovanardi, Maria Teresa Guala, Valeria Gubbati, Roberta Gulotta, Ralph Hall, Luigina Iacuzzi, Luciano Iannucci, Maria Ausiliatrice Laterza, Margherita Lizzini, Marta Manduca, Gabriele Maquignaz, Federica Marin, Angela Martinelli, Gabriella Martino, Luigina Massaria, Enrica Mazzuchin, Marco Miot, Rita Monaco, Marta Moretto, Fabrizio Morosi, Rafaella Moscalciuc, Manuella Muerner Marioni, Valentina Palladini, Enrico Porro, Niccolò Ratto, Adriano Sambri, Marco Sangregorio, Frank Sisca, Artur Skorupski, Federico Tamburri,
Giorgio Turchetti, Jucci Ugolotti.

Alcuni scatti della mostra
(dal sito italia-arte.it)

 




 

Alcuni scatti della mostra (dal sito museomit.it)

 

la migliore arte italiana e straniera nel mondo
the best italian and foreign art in the world

TORINO CAPITALE EUROPEA DEL TURISMO 2017
MUSEO MIIT – TORINO 25 GENNAIO – 11 FEBBRAIO 2017
INAUGURAZIONE:
MERCOLEDI’ 25 GENNAIO 2017 DALLE ORE 18.00


Alcuni scatti della mostra (dal sito italia arte)

 

 

La mostra





Organizzata ogni anno da AMACI, l'Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, la Giornata del Contemporaneo porta l’arte del nostro tempo al grande pubblico, inaugurando ufficialmente la stagione dell'arte contemporanea. Quest'anno sono 1015 le realtà che apriranno gratuitamente le loro porte in tutta la penisola, ma fino a domani ancora altre aderiranno, presentando artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze.
La conferenza stampa è stata introdotta e moderata dall'Architetto Federica Galloni, in vece del Ministro Dario Franceschini, assente per sopraggiunti impegni istituzionali.L'Architetto Galloni ha letto un messaggio del Ministro in cui ha ribadito l'importanza strategica della partnership con AMACI e della Giornata del Contemporaneo come momento di festa, annunciando inoltre la nascita dell'Italian Council, struttura per sostenere l'arte contemporanea nazionale sul modello del British Council e della Mondrian Fonds

Guido Forlani e Chiara Costa

 



Alcuni scatti dell'inaugurazione (dal sito Seven's Bo)

 

Comunicato

 

 

 

 

La mostra
Pieghevole
Comunicato stampa

 

 

SPAZIO D'ARTE L'ALTROVE
di Francesca Mariotti
Via De Romei 38, 44121 Ferrara
www.artelaltrove.it

PROGETTO 2016
LA VITA E' COLORE
Artisti a confronto
a cura di Francesca Mariotti
2/18 aprile 2016
ARTISTI: Velentina Pozzati, Guido Forlani, Cinzia Vaccari, Polina Georgieva Stoizeva, Conte, Mario Esposito, Arianna Toselli, Rodolfo Lepre. Sculture raku di Odo Camillo Turrini.
Come sempre l'apertura mentale e la capacità di cogliere i primi segni di cambiamento e di tendenza arrivano attraverso la sensibilità acuta degli artisti e dei creativi in ogni campo. Sarà impegno della curatrice trovare la grande attenzione al "Bello" anche nella nostra epoca così travagliata, perchè il BELLO fa sempre parte della ispirazione artistica in ogni epoca.
L'artista, incurabile romantico, anche nelle forme più dure della sua espressione sa cogliere luci, colori, materiali e forme che mettono in risalto EMOZIONI e PENSIERI di cui si riempie la vita. L'utilizzo del COLORE diventa mezzo potente per molti artisti che vogliono esprimere al massimo le emozioni che l'uomo vive e la BELLEZZA che toviamo su questa Terra.
Con questa rassegna si puntualizza e si mostra ciò che sempre ha attratto e stimolato la nostra capacità di entrare in relazione con ciò che vediamo: il colore! la capacità di cogliere attraverso lo spettro della luce queste bellissime pigmentazioni del mondo reale è una possibilità che solo l'occhio umano ha!
Ogni popolo in ogni tempo ha attribuito ai colori significati simbolici diversi e i nomi dati alle tinte variano da una cultura all'altra. Non esiste in ogni lingua una traduzione dei nostri giallo, rosso, blu e verde. Se in occidente p.es. il colore del lutto è il nero, in Cina è il bianco. Le tribù della savana africana non distinguono tra verde e azzurro.
Alcune popolazioni della Nuova Guinea non hanno nomi per i colori ed usano solo le espressioni chiaro e scuro. Gli eschimesi hanno coniato sette termini diversi per indicare il bianco, tonalità dominante nel loro mondo "di ghiaccio".
In Giappone una fabbrica di automobili ha dipinto le pareti dei bagni di rosso, che crea disagio, per limitare le pause dei suoi dipendenti. Nel Giappone imperiale il giallo poteva essere indossato solo da chi apparteneva alla famiglia reale.
In Cina, addirittura, le finestre della camera del paziente venivano coperte con teli di colore adeguato e il malato doveva indossare indumenti della stessa tinta.
I cinesi scelgono arredi rossi per i loro ristoranti: sembra che mettano appetito. Alcune sfumature di giallo danno nausea e sono proibite sugli aerei.
Nell'antica Grecia il giallo era il colore dei pazzi che, per essere riconosciuti, erano obbligati a vestire di giallo.
In Oriente il giallo è il colore del sole, della fertilità e della regalità.
Molte tribù degli indiani d'America si cerchiavano gli occhi di giallo intenso, pensando in tal modo di ipnotizzare il nemico e indossavano casacche gialle e nere perché tale abbinamento di colore, utilizzando la simbologia del mondo animale (vedi le vespe) serve da avvertimento: chi sfoggia tali tonalità nasconde un pericoloso veleno.
I Masai si preparavano alla battaglia dipingendo il proprio corpo e gli scudi di ocra.
Sembra inoltre che il colore trasformi le nostre percezioni. Kurt Goldstein, ricercatore americano, ha dimostrato che gli oggetti sembrano più grandi e pesanti sotto una luce rossa, più piccoli e leggeri con una luce blu.
In occidente tutto il personale che lavora per la sicurezza delle persone, come i vigili del fuoco, gli addetti al primo soccorso ecc., indossano divise vivaci, con i cosiddetti colori fosforescenti; anche i loro mezzi (macchine, camion, ambulanze) sembra che siano colorati con gli evidenziatori, di giallo, arancione o anche di verde: questo perché in caso di necessità devono essere ben visibili e rintracciabili.
Il verde del semaforo, colore che sta a metà tra il freddo e il caldo, quindi di equilibrio, è usato come segnale di via libera, mentre il rosso, colore decisamente caldo, stimola maggiormente la nostra attenzione, e ci segnala un pericolo; anche gli errori nei compiti sono segnati in rosso; il blu invece tende a "raffreddare" e calmare la mente, quindi i lampeggianti delle forze dell'ordine illuminano le scene di questo colore.
La moda, ovviamente, non tratta a caso i colori, e tanto meno la loro disposizione.
Anche i fiori per noi hanno colori con un certo significato.
Noi siamo costantemente influenzati dai colori della natura. Non solo gli scienziati, i pittori, gli psicologi e i comunicatori dei vari linguaggi multimediali l’hanno capito, ma anche i poeti.....quindi tutto è COLORE e LA VITA stessa E' COLORE!!!!...la mostra lo dimostrerà con un tripudio ed un inno al COLORE ed alla bellezza che mostra nella sua GIOIA e VITALITA'!!!!
Saranno inseriti alcuni incontri: dall'invito alla lettura con gli SLOW READING del 14 aprile, agli incontri di REIKI e meditazione orientale che il 7 aprile prenderanno il via con Fabiana Nanni nella bella cornice della mostra.

Opere in esposizione


Profezia


Gli uomini che ridono
Rassegna stampa


 

Quadri in esposizione

Performance, danza in blu

La danza della tigre


Incontro nell'Eden

 


 

Sabato 19 Dicembre 2015, ore 17.00, lo Spazio D'Arte L'ALTROVE di Francesca Mariotti, via De Romei 38 a Ferrara, aprirà la Mostra Natalizia con le opere di alcuni degli Artisti che hanno reso vitale lo Spazio d'Arte, collaborando con l'Associazione culturale OLIMPIA MORATA nella promozione della cultura nella bella Ferrara. Tra sculture, quadri, fotografie, oggetti e gioielli, si leggeranno alcune poesie, si ascolterà musica, si sentiranno i prossimi progetti che l'Associazione e lo Spazio d'Arte porteranno sotto l'Albero di Natale per il 2016!!! Con allegria e semplicemente avremo occasione di incontrarci per stare insieme e farci gli Auguri in mezzo alla Bellezza che solo l'Arte ci sa donare!!!!

 

 

 

 

 

 

Quadro selezionato per la mostra
"Fuoco divoratore" olio su tela 70x90 2013

 

 

SPAZIO D'ARTE L'ALTROVE
di Francesca Mariotti
Via De Romei 38, 44121 Ferrara
www.artelaltrove.it
Progetto 2014
"Tensioni e paradossi"
11 ottobre 2014

Perfomance di Guido Forlani


Da sinistra:
l'artista Guido Forlani,
Chiara Costa, Elena Sambo

Essenza confini
Libero ora da questi oscuri sepolcri,
non c'e nulla di umano nei giorni senza dio,
l'ombra di un vino rosso rinfresca sabbia e deserto
dalla camera degli specchi
il mistero dei ritratti del nulla
lungo le strade senza pietre,
altrove oscuri portoni
altrove i riverberi di un'anima amante
l'altare di un Dio dimora in te,
odore di nebbia, non c'è pioggia
l'altare di un Dio, l'inciampo improvviso,
donna in nero per occhi che non amano disperare,
di te che confondi i colori dell'acqua
e credi che l'inverno sia passato invano.
Il pettirosso canta nel mese di Febbraio?
La fiaba di Guido e l'incanto nel sentiero dei campi,
l'altare di un Dio e di duemiladue pettirossi
la via più breve per Parigi è Febbraio,
luogo migrante ore insonni portano con se
i muri sui quali sono scritte parole invisibili
poesie interpretate Angeli caduti nella luce. Oltre
oltre. Altri luoghi oltre passati,
Quanto è lontano chi o che cosa,
si dipinge perchè si è in preda dell'impossibile
si è artisti per alimentare l'impossibile
confini deformi infranti
Valentina migrante Barcellona Madrid
camicetta bianca 28 settembre
Bukowski sorride davanti all'opera "autorittratto"
dal titolo Jovanna uomo o donna comunque migrante
oltre, la profondità del destino
solitudine silenzio conoscenza,
pellegrino dove il giorno ha perduto il giorno
sono nato una seconda volta
senza confini un giorno dove non si riconosce,
le circostanze diventano il fato il quale presenta
su pergamena di cielo e inchiostro d'aria
un verdetto sconosciuto.
Ali vele donna in nero una strada.

Nei cieli dei due soli in cammino in profondità
di spazi verso voli di aquile reali
oggi ho incontrato i tuoi occhi
per sempre voleranno le mie acquile.
Prima dell'amore
quando la stella del mattino traccia la via del vagabondo
rivivo l'enigma della tua visione
senso incantato divento rosso che brucia la vita.
Non c'è la sede delle grandi nebbie
ma tramonti appesi tra due soli
le stelle camminano invisibili aspettando i tuoi occhi
per l'abbraccio dell'azzurro
per rivisitare le parole incontrate nella casa del sapere
nel tempio delle cose caduche,
ma sono ancora naufrago.
Nel mio viaggiare tra gli inciampi della vita
sono appesi i ricordi su ogni via tracciata.
La porta del grande circo
terza porta di una montagna incantata abitata da Elfi
dove i gnomi raccontano la storia del re senza testa
di voci che scivolano sui muri della casa di Regina.
Fiorirà il nontiscordardime e le rose dell'oblio
riminiscenze di una donna che legge libri
per ricordare i riti delle fiabe irlandesi.

 


 

1 LUGLIO 2014 / 1 SETTEMBRE 2014
“ Emozioni a colori ”
Tre artisti a confronto
Francoise Calcagno, Mario Esposito, Guido Forlani
Clinica FERRARA DAY SURGERY
via Verga 17, Ferrara
a cura di Francesca Mariotti e Silvia Greggio

Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00

Nuova Esposizione alla FERRARA DAY SURGERY presso le sale della Clinica in via Verga 17, Ferrara, a cura di Silvia Greggio e Francesca Mariotti, presidente dell’Associazione Culturale OLIMPIA MORATA di Ferrara, con sede in via De Romei 38, a Ferrara.
Francoise Calcagno, Mario Esposito e Guido Forlani, tre artisti a confronto, provenienti da tre città diverse, ma insieme a Ferrara per dare voce al Colore nelle sue diverse forme e nelle sue diverse espressioni . Colore che emoziona, colore che racconta, colore che diventa la forza creatrice che spinge questi tre artisti a rappresentare il loro mondo interiore per raccontarlo al mondo che li circonda.
Il Colore non come semplice “mezzo”, ma come forza che dà vita ad ogni singolo segno e quindi ad ogni singola opera.......

 


"Il posto della vita" Guido Forlani

"Polvere di luna" Mario Esposito

Francoise Calcagno
Rassegna stampa
 
Sperimentazioni cromatiche in mostra al Day Surgery

 



 
SPAZIO D'ARTE L'ALTROVE
di Francesca Mariotti
Via De Romei 38, 44121 Ferrara
www.artelaltrove.it

ESPOSIZIONE PERSONALE
6 / 20 GIUGNO 2014
GUIDO FORLANI
“OLTRE IL CUORE DEL COLORE”
a cura di Francesca Mariotti
Vernissage Venerdì 6 Giugno 2014, ore 18,00
Apertura:
martedì/Venerdì 17.00-20.00. Giovedì 10.30-13.30
sabato su appuntamento

L’artista Guido Forlani di San Giorgio di Piano, Bologna, espone la sua nuova personale “OLTRE IL CUORE DEL COLORE”, presso la sede dell’Associazione Culturale OLIMPIA MORATA di Ferrara, lo SPAZIO D’ARTE L’ALTROVE di Via De Romei 38, a Ferrara,
a cura di Francesca Mariotti.
Guido Forlani, artista affezionato a Ferrara ed amico dello Spazio D’Arte, porterà la sua ultima produzione, nella quale ancor più ha sviscerato la forza che solo il Colore Puro sa far cogliere nel Cuore di ognuno di noi. Non per nulla Guido è anche poeta ed attraverso parole e visioni sa comunicare, senza limiti e senza barriere, direttamente alla nostra anima.
Proprio a conclusione della bella mostra di Henry Matisse al Palazzo dei Diamanti, avremo questo omaggio nei confronti di un Maestro del Colore  con le opere di Forlani, che, da sempre, ha esaltato le cromie attraverso il suo inno al COLORE nella più pura essenzialità....."Il mondo è tutto grigio. I sentimenti sono colorati. Io ...dipingo i sentimenti" .
Saranno esposte circa 15 tele ad olio, che spaziano nelle infinite emozioni che il colore puro e la fantasia sanno suscitare nei fruitori, empaticamente entrati in contatto visivo con loro! Una produzione che è nata da un omaggio ai grandi dell'arte, Gauguin e Van Gogh, con cui la condivisione cromatica ed espressiva è evidente. Una vera e propria "eredità" che con umiltà e riconoscenza Guido Forlani porta avanti da una vita dedicando le sue opere alla ricerca espressiva di forme e colori nella loro essenziale espressione poetica.
Colori, puri e mai confusi, che creano paesaggi e luoghi in cui ritrovarsi e trovare "l'immaginario reale" della vita, a cui attinge il pittore ed a cui tutti possiamo fare riferimento, senza sovrastrutture ed orpelli inutili del contemporaneo. L'essenzialità che va dentro ed "oltre il cuore del colore", come l'artista stesso ama definire il suo fare arte. Una profondità che si riferisce alla parte più istintiva ed emozionale dell'umanità, la sua anima ...il vero motore del vivere e del cogliere la Vita stessa.
Guido Forlani pittore, grafico, nato a S.Giorgio di Piano, vive e lavora a Bologna. La sua attività è intensa, presentando mostre personali e partecipando a rassegne e concorsi in Italia ed all’Estero, dove si è meritato buoni apprezzamenti per la sua particolare e personalissima espressione artistica. Ha avuto tra l’altro il Premio per la cultura a Tokyo segnalato dalla critica giapponese, e premiato a Barcellona con l’Euro Awards for Exellence 1996.
La mostra si protrarrà fino al 20 GIUGNO 2014.
Per info:
Spazio D’Arte L’Altrove di Francesca Mariotti
Tel. 0532 1824984 – cell. 349 6957480
info@artelaltrove.it

QUADRI IN ESPOSIZIONE
Danza in blu

Rassegna stampa

Rassegna stampa

 

LA MOSTRA

Da sinistra Chiara Costa, Guido Forlani,
Francesca Mariotti

Guido Forlani
e Francesca Mariotti che ha introdotto la mostra



ESPOSIZIONE PERSONALE
BOLOGNA 7/25 NOVEMBRE 2013
"I NON LUOGHI" di Guido Forlani



Una vera e propria antologica mostrerà alla sua città, Bologna, il fantasioso e poetico mondo artistico di Guido Forlani, pittore e poeta bolognese. Da sempre detito alla pittura ed alla grafica, Forlani avrà modo di esporre in modo esaudiente, nella bella Sala Museale del complesso di Santo Stefano, il suo percorso artistico, fuori dagli schemi e dagli -ismi che spesso limitano e mortificano la vera creatività di un artista. Sempre fedele a se stesso, Guido ha trovato spesso ispirazione dai grandi artisti del passato, maestri come Van Gogh e Gauguin, astraendo e fissando le forti emozioni e i colori decisi che questi artisti hanno saputo trasmettere. Ma Guido non ha solo colto le loro emozioni...ha saputo viverle e riprodurle su tela utilizzando colori puri quali "cifre significanti" e non significative soltanto...ha saputo tradurre un ricordo, un LUOGO, un ritratto in segni e "paesaggi dell'anima".
Le parole sono diventate così colori, i colori sono espressi con segni, i segni sono diventati luoghi in cui perdersi nell'immaginario e nel sogno di un artista ricco di sensibilità e emotività interiore.
La mostra offrirà alcuni passaggi temporali del suo ultimo percorso artistico fino all'ultima serie di grandi tele, ancora in elaborazione, ma già ben chiare nel "viaggio emozionale" che l'artista ci vorrà mostrare. 35-40 opere che saranno guida e spaesamento
per i visitatori, trascinati in NON LUOGHI ricchi di fascino e di imput cromatici.
Un artista che la città di Bologna conserverà nel suo ricco patrimonio creativo nel mondo dell'arte contemporanea.

DIARIO 1987-2011 SENZA CONFINI

E' ai piedi del colle che si sente il verde delle ore e la luce degli altri silenzi si fonde nei tuoi occhi e la voce velata di rosso sussurrata di blu svela la nebbia del passato e sui fiori di parole la luce dei cerchi dei monti infiniti guida il carro della primavera.
Capelli di boschi occhi di mare, il colle della misteriosa immagine, il rosso dipinto a sbalzo su di te Laura, pianta di grano dai chicchi di fuoco che apre la corsa al cuore verso il nido della rugiada del mio presente dove l'amore è nella traccia della memoria, antica oasi del vagabondo delle emozioni, prova a pensare alla cattedrale dell'eternità, a te immagine di libera armonia leggera come la libellula del grande fiume che scorre nell'arcobaleno dei tuoi e dei miei canti, onde di parole, fiabe di ore silenziose: occhi dell'albero degli incontri.
Vegliare il sonno del colibrì amore nel sogno delle due fonti nel cerchio delle due risposte,
salire sul carro della primavera libere corse, tumultuose ansie sanguigni frammenti di anima
anche lacrime dell'uomo che parla all'usignolo
del biancospino.
Libero ora da questi oscuri sepolcri.
Non c'è nulla di umano nei giorni senza Dio.
L'ombra di un vino rosso rinfresca sabbia e deserto, della camera degli specchi il mistero dei ritratti del nulla lungo le strade senza pietre, altrove, oscuri portoni, altrove  i riverberi di un'anima amante, l'altare di un Dio dimora in te odore di nebbia, non c'è pioggia donna in nero per occhi che non amano disperare di te che confondi il colore dell'acqua e credi che l'inverno sia passato invano, il pettirosso canta nel mese di febbraio?
La fiaba di Guido e l'incanto nel sentiero dei campi l'altare di un Dio e 2002 pettirossi
la via più breve da Parigi a febbraio
luoghi migranti e ore insonni portano con sé i muri sui quali sono scritte parole invisibili, poesie interpretate angeli caduti nella luce. Oltre. Oltre.
Altri luoghi oltrepassati quando è lontano chi, o che cosa, si dipinge, si è in preda dell'impossibile, confini deformi, infranti.
Valentina migrante, Barcellona Madrid
camicetta bianca 28 settembre, Bukowski sorride davanti all'opera“Autoritratto” dal titolo Jovanna, uomo o donna comunque migrante.
Guido Forlani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rassegna stampa

 



Dalla rivista "ITALIA ARTE"



 

 

 

PROGETTO 2013
Percorso nell'Arte e nella cultura contemporanea
Inaugurazione Venerdì 31 Maggio 2013, ore 18.30
 
La fantasia è più importante della conoscenza. (Albert Einstein)
 
PROSEGUONO LE RASSEGNE NELL'AMBITO DEL PROGETTO ESPOSITIVO 2013 DELLO SPAZIO D'ARTE L'ALTROVE SUL TEMA \"FANTASIA E ASTRAZIONE\". LA TERZA RASSEGNA SI APRIRA' SUL MONDO DELLA  FANTASIA CROMATICA DEGLI ARTISTI
Il colore che diviene forma e mezzo per l’emozione e l’espressione artistica...veicolo e oggetto di ricerca ed espressività. La ricerca e l’abbandono ad un istintivo sentire e comunicare che “racconta” le anime del contemporaneo mostrate attraverso le opere di un piccolo gruppo di artisti, di gran pregio, che riempiranno lo Spazio d'Arte l'Altrove di Francesca Mariotti, sede dell'Associazione culturale Olimpia Morata patrocinante, per proseguire nel fare arte oggi.

Gli artisti coinvolti sono: ANDREA SCARANARO, PAOLO DEL SIGNORE, GUIDO FORLANI, MARIO ESPOSITO, EMMA SALVATI, CLAUDIA GUIDUCCI.
La mostra si protrarrà fino al 14 giugno 2013.

 

 

 

11-24 FEBBRAIO 2012

AMBIENTE E RICICLO
L'ARTE DEL FUTURO
Rassegna sull'arte riciclata
a cura di Francesca Mariotti
con il patrocinio dell’Associazione Olimpia Morata di Ferrara

Spazio d’Arte L’ALTROVE di Ferrara

Via De Romei 38 – tel. 0532 0532 1824984

Sabato 11 febbraio 2012, alle ore 17.30, dopo un rinvio per il maltempo, si inaugura la Rassegna AMBIENTE E RICICLO sul tema dell'ARTE RICICLATA allo Spazio d'Arte L'Altrove di Francesca Mariotti, via De Romei 38. Evento che già nel 2010 ha attirato consensi ed attenzioni dall’attento pubblico ferrarese, costituendo un tema di basilare attualità ed una importante vetrina su artisti che utilizzano oggetti di recupero per le loro opere, tra scultura, installazioni e pittura, attenti al problema dell'ambiente e all'ecologia! Discorso che fa pensare e parlare di ENERGIE PULITE , di AMBIENTE PULITO, ....insomma, se è vero che nulla muore ma tutto si RICREA, l'arte è il modo più creativo che si possa trovare per rigenerare qualsiasi oggetto o materia! Una vetrina su artisti che esprimano L'AMORE E IL RISPETTO PER UNA NATURA di cui siamo parte!..
 Una bottiglia di plastica per distruggersi ci mette 450 anni in mare, da 100 a 1000 anni sulla terra; un giornale 6 settimane in acqua, da 4 a 12 mesi sulla terra; un contenitore di polistirolo, invece, ci impiega 50 anni. I rifiuti hanno il tempo di insozzare l’universo, costituirsi isole galleggianti, il cosiddetto Pacific Trash Vortex (2500 Km di lunghezza per 30 metri di profondità, composto per l’80% da plastica), mietere vittime e corrompere ecosistemi.
Facciamo un gesto di affetto per la natura e .... sosteniamo gli artisti green!! 
Esporranno le loro creazioni gli artisti: Guido Forlani, Barbara Pellandra, Gabriella Santuari, Gost, Mauro Malafronte, Angelo Fantoni, Devid Ongaro.
Inoltre tra le varie espressioni proposte, prestigioso sarà l’incontro con la moda, con la presenza dell’amica Irene Sarzi Amadè, eco-stilista nota in Italia e all’estero; Irene ha sempre operato nell’ambito dell’ecomoda creando capi con tessuti provenienti da vecchi abiti o da resi di magazzino, reti, lattine, sacchi, ecc;
... è un appuntamento utile per scegliere un nuovo stile di vita, ecologicamente corretto e assolutamente Made in Italy!
«Nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma». 
Conoscete questa massima di Lavoisier? Secondo lo scienziato francese la materia è indistruttibile, semplicemente cambia forma...a volte si nobilita!
(Francesca Mariotti)

 


Progetto 2012
IL VIAGGIO – itinerari nel mondo dell’arte”
Rassegna itinerante Ferrara, Milano, Roma e Venezia
a cura di Francesca Mariotti
10 marzo/ 9 giugno 2012
....e IL 26 MAGGIO 2012 ARRIVA A VENEZIA!!!!!
Inaugurazione e aperitivo con gli artisti, ore 17.30

Letture di testi poetici di Francesca Ruth Brandes
"L'intento nel creare questa Mostra itinerante, patrocinata dall'Associazione Olimpia Morata, è quello di percorrere tutta la sfera conoscitiva del significante "VIAGGIO" attraverso 4 tappe primaverili nelle città che maggiormente sono "nell'itinerario di un viaggiatore per l'Italia", ognuna delle quali viene ospitata da amiche galleriste e artiste particolarmente attive e sensibili ad esperienze culturali nella loro città: Ferrara, Milano, Roma, Venezia saranno palcoscenico ed "esperienza" per venti artisti/viaggiatori che nel loro fare hanno affrontato e sviluppato un'esperienza legata al tema. L'obiettivo dell'itinerario, nel suo svolgersi, sarà quello di stimolare una vetrinasulla capacità espressiva del contemporaneo nei diversi linguaggi e nei diversi incontri che IL VIAGGIO DELLA VITA e DELL'ANIMA deve affrontare. Attraverso le poliedriche prospettive offerte dall'espressione artistica potremo tornare a cogliere aspetti ed opportunità maggiori della vita nella sua interezza. Occasione dunque non solo per scoprire talenti dell'arte contemporanea, ma anche per riscoprirsi nella propria individuale avventura di vita. Prima piacevole esperienza di collaborazione, non a caso tutta al femminile, tra quattro spazi d'Arte attenti e sensibili al "fremito" dell'arte! (Dott.sa Francesca Mariotti)

Un itinerario nel mondo dell’arte a cui partecipano 19 artisti: Franco Barrese, Rosamaria Benini, Jole Caleffi, Elena Catanese, Angelo Fantoni, Guido Forlani,Anna Galli, Sergio Gandini, Jung Hee Lim, Maria Karzi, Giuseppe Magrì, Celine Maestroni, MauroMalafronte, Paola Marchi, Isacco Occhiali, David Orlandini, Paola Tramontin, Francesco Vidic, Rosetta Vitale. La mostra “viaggiante” approda per l'ultima tappa al Françoise Calcagno Art Studio di Venezia.

“Il viaggio è qualcosa che si sogna, si pianifica e si costruisce granello dopo granello. Ma una volta pianificato e incasellato, ci basta fare pochi passi per capire che ogni pezzo si sposta, per lasciare spazio all’inevitabile imprevisto, quello che ci permette di assorbire e fare nostra la vera natura del viaggio, di nascere a nuova vita e guardare con occhi nuovi ciò che prima ci sfuggiva. A tutti voi Viaggiatori auguro di compiere insieme a noi questo straordinario viaggio, con la speranza che al termine, tutti insieme, riusciremo a guardare con occhi nuovi quella goccia di rugiada, posata su quel filo d’erba, che prima ci era sfuggita.” (dalla Presentazione del catalogo di Ester Mistò)


18/ 26 LUGLIO 2011    
"LA NATURA E L’ANIMA” 
Artisti a confronto
GUIDO FORLANI E LORENZO MONTANARI
a cura di Francesca Mariotti
CHIOSTRO DI SAN PAOLO
Piazzetta Schiatti 3, Ferrara

LUNEDI’ PROSSIMO 18 LUGLIO 2011, alle ore 17.30, si inaugura la mostra bi-personale degli artisti LORENZO MONTANARI E GUIDO FORLANI dal titolo “LA NATURA EL’ANIMA” Dopol'interesse sviluppato per l’esposizione dello scultore Marco Nones, Francesca Mariotti con l’Associazione Olimpia Morata di Ferrara, con il patrocinio della Circoscrizione 1 del comune di Ferrara,  vuole focalizzare l'attenzione su quanto l'Arte contemporanea scruti l’essere umano e la sua relazione con la Natura intera, attraverso la pittura di stampo espressionista ecolorista in particolar modo di questi due artisti emiliani.
Aperitivo inaugurale con gli artisti  per tutti gli intervenuti.
Guido Forlani pittore, grafico bolognese, vive e lavora a Bologna, ma ama le atmosfere ferraresi frequentando spesso l’Associazione Olimpia Morata. La sua attività è intensa,presentando mostre personali e partecipando a rassegne e concorsi in Italia ed all’Estero, dove si è meritato buoni apprezzamenti per la sua particolare e personalissima espressione artistica. Ha avuto tra l’altro il Premio per la cultura a Tokyo segnalato dalla critica giapponese, e premiato a Barcellona con l’Euro Awards for Exellence 1996.
“Non è quindi il profumo della terra e dell’aria che ci giunge..., bensì il mondo “altro” che appartiene al nostro IO più profondo. ...lo sguardo cerca l’immagine sulla tela, ma è il colore abbacinante che accarezza i sensi: per parlare direttamente al nostro cuore e scivolarci fin dentro l’anima”. (Monica Miretti). “Smaglianti colori della memoria a comporre esili storie dell'intimo. Guido Forlanistende nelle sue tele un'incommensurabile geografia interiore che rende percettivi essenziali paesaggi dell'anima intessuta di sensi amorosi. Sono campiture di semplificazione formale, completamente affidate al colore che crea confini spaziali senza segno. I colori si incontrano dolcemente in atmosfere colme della fiaba del proprio essere, cercando di fermare gli umani attimi fuggenti di piccoli amori esclusivi. ...L'uguale intensità dei brillanti colori primari crea una profondità visualmente ambigua nel gioco ottico di figura/campo e rivelano una certa autosufficienza concettuale di una pittura costantemente ravvivata dalle luci dell'animo.”  (Vladimiro Zocca)
. Rassegna stampa

 


Esposizione Associazione INVERSA ONLUS

L'ARTE PER LA SALUTE

Mostra benefica d'Arte a Ferrara
a cura di Francesca Mariotti e Micaela Zambardi 
12/18 Dicembre 2011
Spazio D'Arte L'Altrove
Ferrara
con il patrocinio della Provincia di Ferrara e
dell'Associazione Olimpia Morata
 
Esposizione di opere donate da artisti contemporanei per la vendita a scopo benefico in occasione dell'incontro/conferenza di MARTEDI' 13 DICEMBRE  alle ore 18.00 del Dott.Bettoli della Clinica Dermatologica dell'Università di Ferrara.
 
Gli artisti che hanno donato un'opera per tale evento sono:
Ivana Bianchi di Fidenza, Stefano Bonazzi di Ferrara, Moira Buzzolani di Ferrara, Guido forlani di Bologna, Poalo Ielli di Reggio Emilia, Francesca Lanzoni di Ferrara, Bartolomeo Lazzaro di Milano, Terry May di Ferrara, Stefano Manzotti di Bologna, Franco Meloni di Cagliari, Lorenzo Montanari di Ferrara, Paolo Ollano di Cagliari, Giovanni Pintori di Bologna, Roberto Rossi di Vicenza, Nunzia Zambardi di Ischia, Mauro Trentini di Ferrara.
L'Associazione Olimpia Morata, patrocinante, ospiterà, nella sede di Via De Romei 38 a Ferrara, l'iniziativa nell'ottica della sensibilizzazione nei confronti dell'assistenza e della ricerca per la cura dei malati di IDROSADENITE SUPPURATIVA, malattia rara e poco conosciuta di cui sono affette migliaia di persone in Italia.
 
L'idrosadenite suppurativa è una malattia cronica, caratterizzata da noduli ricorrenti, dolorosi, profondi, arrotondati, e da ascessi. Le caratteristiche principali sono la cicatrizzazione ipertrofica secondaria e la suppurazione della pelle ricca di ghiandole apocrine: ascella, inguine, regioni perianali e perineali. L'esordio si verifica di solito dopo la pubertà, anche se è molto comune nella terza decade di vita e può persistere nella vecchiaia. La malattia tende a cronicizzare, con un'estensione sottocutanea che porta a indurimento, formazione di seni e fistole, con effetto negativo sulla qualità della vita. Il coinvolgimento ascellare e inguinale è più frequente nelle donne, mentre negli uomini è più comune la forma perineale. L'evento primitivo consiste in un'occlusione follicolare con infiammazione secondaria, infezione e distruzione dell'apparato pilo-sebaceo-apocrino e estensione al tessuto sottocutaneo adiacente. Le complicazioni principali sono le fistole, l'artropatia, il carcinoma e l'amiloidosi.

La Vice Presidente INVERSA ONLUS, Micaela Zambardi, è una nuova socia dell'Olimpia Morata, affetta da tale malattia e per questo ci ha coinvolti chiedendo un supporto organizzativo e il patrocino poi concesso dall'associazione.
Spero che la  visita e partecipazione attiva alla raccolta fondi per la ricerca si possa realizzare concretamente nei giorni su indicati, negli orari del pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00.
 Vi aspetto ed invito a partecipare
                                                       la Presidente Ass. Olimpia Morata
                                                          Francesca Mariotti

 

 

L’ESTASI DEI SENSI
dal 01 ottobre al 14 ottobre 2010
 A cura di Francesca Mariotti

Venerdì 01 ottobre alle ore 18:00  presso la Galleria D’Arte 18 via San Felice 18 – Bologna. Inaugurazione della Mostra Collettiva: -L’ESTASI DEI SENSI- a cura di Francesca Mariotti

Nella ricercaconcettuale l'Estasi è intesa come "rapimento fuori di sè",materiale oltre che spirituale, dunque quasi una piccola morte, un distacco che dal corpo, macchina imperfetta,  porta all’emozione di un orgasmo amoroso, vetta più intensa del piacere fisico, o di una trascendenza mistica, come l’espressione di San Francesco del Caravaggio o di Santa Teresa del Bernini, in cui l'abbandono temporaneo o definitivo della coscienza, della consapevolezza, limitata e terrena, diventa CONOSCENZA e raggiungimento di una dimensione più autentica e profonda dell'Io, la sua sublimazione.
L'ESTASI diviene ritrovamento e riconciliazione con l'Assoluto, superamento delle avversità e disarmonie della Vita e quindi riunione dello spirito e della mente. Armonia dentro e fuori di noi, contatto e unione con ciò che ci circonda: l'altro, la Natura, l'Universo intero.”

(dal testo critico di Francesca Mariotti)

 


Mostra “I cinque sensi nell’arte contemporanea”
”Sento il tuo profumo”

Galleria Spazio D’Arte l’Altrove
Via de Romei 38 - Ferrara

Dal 23 Giugno all’8 Luglio 2010

 

 

 

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Mostra personale “Viaggiatori e naufraghi

Galleria Immagini Spazio Arte

Via Feltrami 9/b – 26100 Cremona

Dal 26 Aprile al 7 Maggio 2009

 

Casella di testo:  Frammenti di tempo, istanti, fiebili vibrazioni si fanno colore definendo pacatamente la sintesi pittorica di Guido Forlani nella mostra personale inaugurata il 26 Aprile 2009 presso la Galleria Immagine Spazio Arte di Cremona. Nell'universo cosmico l'artista trova la tranquillità interiore nella sintetica scelta delle forme che annulla qualsiasi corrispondenza con le dogmatiche regole geometriche, per trovare nell’eterogenea varietà di figure un senso alla propria vita e al proprio esistere. Questa sofferta meditazione fra le interrelazioni e le dinamiche che intercorrono fra forma e colore generano  equilibri compositivi di grande pathos esecutivo. Forme per lo più liquide e bidimensionali vivono una realtà altra che non scaturisce da semplici  interpretazioni oniriche, ma viene generata dai puri stati immaginativi trasfigurati in una sintesi tonale del tutto innovativa. Il substrato delle tele concorre in modo omogeneo ad enfatizzare le forme, a volte filanti, a volte arrotondate e Casella di testo:  
L’artista con il Prof. Arch. G. Guarnieri
accentua la sintesi grafico compositiva degli oggetti che fluttuano nell'universo cosmico dell'artista. Definite dai colori primari, le forme vivono una nuova oggettività decontestualizzata dalle precedenti funzioni e ricreano magicamente un mondo privo di significati  apparentemente razionali.

Eventi a volte riconoscibili sublimano in uno stato percettivo senza alcun confine effettivo, enfatizzando il desiderio di vera libertà nella vagheggiata ricerca di una dimensione sensoriale che fa dei ricordi l'autentico motore dell'anima.

Prof. Arch. Gianluigi Guarneri

 

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Mostra personale “OLTRE: luoghi”

Galleria Lovetti Arte

Via Terranova 41 - 44100 Ferrara

dal 7 al 20 Giugno 2008

 

OLTRE: luoghi

Presentazione di Barbara Vincenzi

 

Un percorso quello di Guido Forlani singolare ed unico. Un linguaggio, il suo, sentito e fortemente connotato di individualismo che si inserisce rinnovandola, nella poetica dell’Astrattismo: il suo gesto rinnega sia la razionalità del geometrismo, sia il gesto lirico per approdare a nuove forme segniche che creano confini spaziali col puro colore.

I segni e le forme sono in continuo movimento, “migrano” da un quadro all’altro senza mai legarsi fra loro, ma restando se stesse, alla ricerca incessante dell’OLTRE.

Sono ricordi, memorie, appunti di viaggio, segni dell’interiorità che ci portano oltre l’apparenza, nei luoghi delle emozioni.

“Segni d’amore”, piccole forme pure, tasselli di colore netto e luminoso che compongono via via le sue tele. Come un poeta, le sue opere sono luoghi scritti, parole svelate ma mai dichiarate, sensazioni e testimonianze di un suo vissuto: punti, tracce, forme di colore che si collocano in luoghi precisi della tela.

E’ l’arte dei sentimenti; sentimenti persi o sommersi nell’animo umano, segni profondi e significativi in un continuo viaggio interiore.

Un altro significato, una realtà nuova; istanti di vita che si legano al colore, che vogliono scardinare “barriere”, liberare sensazioni, andare in altri luoghi, oltre la tela: i luoghi emotivi del tempo.

Tracce punti segni colori che sono la nostra geografia interiore; attimi fuggenti immortalati.

Un teatro di simboli e geroglifici, segni leggeri e tracce, linee volteggianti e larghe campiture lasciano spazio ad una pittura interpretativa, da leggere con il cuore.

Dalle sue stesse parole: “ogni opera è come scrivere l’unico romanzo della mia vita…ogni opera è una pagina, un luogo, un’emozione in continua trasformazione”.

 

 

 

 

Mostra personale “Luoghi migranti”

Galleria Dè Marchi - Bologna

Dal 23 Febbraio all’8 Marzo 2008

 

Luoghi migranti e ore insonni

portano con se

i muri sui quali sono scritte

parole invisibili,

poesie interpretate

angeli caduti nella luce, oltre,

altri luoghi oltrepassati,

quanto è lontana chi, o che cosa.

Si dipinge perché si è in preda

all'impossibile.

Si è artisti per alimentare

l'impossibile.

Confini deformi, infranti,

Valentina emigrante

Barcellona, Madrid

Camicetta bianca ventotto settembre

Bukowski riderebbe davanti

al mio autoritratto dal titolo Joanna,

uomo o donna comunque migrante.

Guido Forlani

 

Guido Forlani. Luoghi migranti

La poetica dell’astratto.

Incontro con l’artista protagonista della personale alla galleria De’ Marchi

Testo di Daniela Bellotti

pubblicato sulla rivista ART JOURNAL

 

Un artista fuori dal coro, Guido Forlani. La sua strada è da tanti anni un singolare e non facile percorso, in un contesto ufficiale a volte poco attento alle situazioni non omologate, che tracciano rotte impreviste nell’avventura dell’arte. Forlani non ha mai smesso però di sostenere le ragioni della sua ricerca, motivata dalla necessità di elaborare un linguaggio connotato all’individualità, in diretto contatto con l’esperienza sensibile del mondo ma tradotta in un codice totalmente astratto. Si tratta di una posizione di difficile equilibrio all’interno delle ricerche contemporanee, che lascia aperto il dialogo con le eredità storiche delle avanguardie (del Surrealismo e dell’Astrattismo soprattutto), salvaguardando un approccio tradizionale con il mezzo “pittura”, ma scardinando le soglie del già visto, attraverso l’assunzione di formule segniche nuove. Il risultato di questa costante messa a punto del segno può essere ben valutato nella serie di quadri ad olio degli ultimi due - tre anni, esposti alla mostra personale “Luoghi migranti”, realizzata alla galleria De’ Marchi. In occasione dell’inaugurazione abbiamo incontrato l’artista, al quale abbiamo chiesto di chiarire alcuni aspetti del suo lavoro.

“Tutte le opere sono in qualche modo legate le une alle altre, con forme e figure che vanno, si muovono, e non si ritrovano mai.”

E’ questo il significato del titolo Luoghi migranti, si tratta di luoghi interni al discorso pittura o anche di luoghi fisici reali?

“Nella realtà come all’interno di una sequenza pittorica è tutto un cambiar luogo, un cercare nuove situazioni, fisicamente e interiormente, in uno spostamento senza sosta di sé. Questa inquietudine ha le sue radici nel fatto che si è perso il luogo dell’anima, della mente; non si ha neppure più il senso che un luogo esiste”.

Come si legge tutto questo all’interno del tuo linguaggio pittorico?

“Come un alfabeto di forme che si ripetono, ci sono piccoli tasselli di colori molto netti, puliti, luminosi che migrano da un quadro all’altro, si spostano in continuazione, restando se stessi, entrando in relazione di vicinanza con altre piccole forme, senza unirsi mai, senza creare legami, significando sempre e solo se stessi, e la propria unicità. Il luogo migrante non ha confini e sempre oltre il confine.”

I titoli dei tuoi quadri sono sempre singolari, suggeriscono uno spunto figurativo che poi nel quadro va cercato e spesso non si riesce a identificare… penso a “Ferrara – passi nell’ora silenziosa”, “L’illusionista”, “Passeggiata di sera”, “La donna di sabbia”… E ci sono città ricorrenti, quasi una geografia personale…

“Nei quadri ci sono luoghi astratti che non si raggiungono mai, legati a circostanze specifiche, cose che accadono, racconti di viaggio che raccolgo da testimonianze, nell’incontro con persone che vanno in cerca di un posto dove pensano di stare bene e non lo trovano mai. Venezia, Ferrara, Bologna sono città che giocano un ruolo nella mia ispirazione, Ferrara soprattutto è un luogo silenzioso per eccellenza, è una città che amo molto.”

Si potrebbero quindi considerare tragitti del cuore, ma anche illusioni perché a quanto dici, nel tuo modo di sentire le cose, non esiste mai un appagamento.

“I quadri sono sempre più positivi della vita. Tutti passiamo dentro le angosce, nella vita tutto è squilibrato. Nella pittura cerco invece di creare segni di persistenza che sappiano raggiungere un’armonia totale, un equilibrio che dia allo sguardo un po’ di consolazione, basta seguire le tracce, il giallo, il rosso, punti che hanno una direzione, che sanno dove andare e dove stare.”

Come definiresti la tua arte?

“Un luogo che si pone tra menzogna e verità, in cui il dualismo si scioglie in un’ipotesi di calma, e di equilibrio tra tutte le cose e i sentimenti. Ed è anche un luogo del mistero, che si determina da sé, un mondo astratto nel quale si può entrare seguendo le sue luci, le tracce. Se uno mi chiede - che cosa dipingi? Io rispondo - i sentimenti che non avete più”.

 

 

 

 

Mostra “ALTROVE – Omaggio a Joan Mirò”

Ferrara – Castello Estense Sale dell’Imbarcadero

16-24 Febbraio 2008

 

In occasione della grande mostra che la città di Ferrara dedica a Joan Mirò, Guido Forlani ha presentato alcune opere alla mostra “ALTROVE”, realizzata come omaggio al maestro catalano. Ospitata in uno spazio di grande prestigio, divenuto recentemente sede italiana dell’Hermitage di San Pietroburgo, la mostra ha posto l’accento sulla persistenza di motivi legati al segno e al colore.

 

Le opere, … alcune inedite, esposte da Forlani, dimostrano come la pittura può spingersi a esiti ancora inediti sul piano di un astrattismo che rifiuta sia la razionalità della geometrizzazione sia la vaghezza estetica del gesto lirico, per cercare uno spazio quasi di privata significazione.

Delle figure e della realtà oggettuale che si intuisce sempre all’origine della visione ma ormai dissolte, restano misteriosi e minuti indizi, come dopo una deflagrazione. L’immagine si risolve sempre in un labirinto di piccole tracce coloratissime, schegge visivamente accattivanti, come tessere di un mosaico post moderno che ha perso la completezza di un senso e resta tutto da decodificare. “In realtà ci sono molte cose nei miei quadri - spiega ancora Guido Forlani – e nascono sempre da un’emozione, da un istante in cui ho la sensazione di una piccola quotidiana rivelazione, può essere un incontro con una persona, un luogo, un gesto.

Nell’opera il colore racconta tutto questo nel modo meno naturalistico possibile, eppure con una certa precisione simbolica nelle forme”.

(Daniela Bellotti)

 

“…Quei frammenti d’immagine che Guido dipinge nascondendoci l’intero, lasciando l’onere del completamento a noi spettatori: ci da un’idea, ci toglie il tutto.

Ma saremo davvero capaci di vedere quello che Guido ci mostra? Saremo davvero capaci di cogliere la sfuggente anatomia della Donna di neve o l’erotismo che traspare da In un giorno di aprile? Perché l’arte di Guido Forlani non è per tutti, questo è certo. Non è per chi va di corsa e dimentica di ascoltare le proprie emozioni. Non è per chi è superficiale e vive alla giornata. L’arte di Guido è per chi non ha paura di scoperchiare, ogni giorno, il Vaso di Pandora della propria sofferenza, per chi non ha paura di affrontare le proprie miserie, per chi sente nel fondo dello stomaco il magma ribollire. Il magma/emozione eruttato/dipinto sulla terra/tela mai in maniera tranquilla, mai sereno, colmo di un dolore interiore, esplosivo o meditato in un lungo travaglio, che fuoriesce in forme che il nostro artista modella, plasma, distende, racchiude. Se è vero quello che diceva un altro grande migratore dell’arte, Paul Gauguin, secondo il quale, l’artista non è più obbligato a rispettare la forma e i colori della realtà, ma può esprimere liberamente la sintesi elaborata dalle proprie emozioni, allora Guido ha colto in pieno questa filosofia. Sbaglia chi si aspetta concetti precisi e universalmente codificati: non ci sono tabelle per imprigionare i sentimenti, non ci cono schemi per legare Guido ad un messaggio. I suoi quadri portano il nostro occhio ad andare oltre i limiti della tela, oltre l’esigua cornice, fuori, sulla parete, nella stanza, nel mondo, nel cosmo e per poi proiettarsi di noi, nel cosmo interiore di cui già i grandi filosofi greci ci parlavano. Se ci lasceremo guidare e ci abbandoneremo, allora Guido ci prenderà per mano e ci accompagnerà in questo viaggio senza confini”.

(Simona Bergami)

 

 

 

 

Mostra personale: “Estremi: senza confini”

S. Giorgio di Piano (Bo)

10-25 Marzo 2007

 

Estremi: senza confini

Presentazione di Simona Bergami

 

La prima volta in cui mi sono trovata di fronte alle opere di Guido, ero una neolaureata ad un colloquio di lavoro. Mi chiesero di fare un commento ad un suo quadro, non ricordo quale, forse Malinconia e Luce. Ricordo che un certo panico mi prese: fare una critica non è una cosa che insegnano all’Università, e l’arte contemporanea è praticamente inesistente nei programmi ministeriali! Ricordo che feci l’unica cosa che in quel momento mi era possibile: osservai il più da vicino possibile quel quadro. È un’azione che avrebbe fatto rabbrividire qualsiasi mio insegnante di storia dell’arte, i quali dettavano come un’opera vada vista nel suo insieme, dalla distanza in cui lo sguardo avvolge il tutto: eppure fu la tecnica giusta perché mi fu possibile notare qualcosa che da più lontano mi sarebbe sfuggito, ossia la pennellata che compone l’immagine.

Un tessuto è la prima cosa che mi venne in mente.

Qualche tempo dopo conobbi Guido e il tessuto prese forma di trama, un intreccio di fili e relazioni conscie/subconscie, che imparai a riconoscere e a decodificare con la mia personale sensibilità di spettatrice del grande circo della la vita di Guido. Che non si pensi al circo del divertimento e dell’euforia, ma a quello della tristezza e della malinconia, a quello di un pagliaccio piangente condannato a far ridere il pubblico, della ballerina solitaria costretta a volteggiare ne Il cielo sopra Berlino. Eterni migranti in nome dell’arte.

Migranti come Guido, che macina chilometri per portare le sue opere in giro per il mondo o per trovare se stesso all’interno della propria stanza, all’interno di se stesso, alla continua ricerca di un inafferrabile Santo Graal che per lui è la vita che vorrebbe. Quei frammenti d’immagine che Guido dipinge nascondendoci l’intero, lasciando l’onere del completamento a noi spettatori: ci da un’idea, ci toglie il tutto.

Ma saremo davvero capaci di vedere quello che Guido ci mostra? Saremo davvero capaci di cogliere la sfuggente anatomia della Donna di neve o l’erotismo che traspare da In un giorno di aprile? Perché l’arte di Guido Forlani non è per tutti, questo è certo. Non è per chi va di corsa e dimentica di ascoltare le proprie emozioni. Non è per chi è superficiale e vive alla giornata. L’arte di Guido è per chi non ha paura di scoperchiare, ogni giorno, il Vaso di Pandora della propria sofferenza, per chi non ha paura di affrontare le proprie miserie, per chi sente nel fondo dello stomaco il magma ribollire.

Il magma/emozione eruttato/dipinto sulla terra/tela mai in maniera tranquilla, mai sereno, colmo di un dolore interiore, esplosivo o meditato in un lungo travaglio, che fuoriesce in forme che il nostro artista modella, plasma, distende, racchiude.

Se è vero quello che diceva un altro grande migratore dell’arte, Paul Gauguin, secondo il quale, L’artista non è più obbligato a rispettare la forma e i colori della realtà, ma può esprimere liberamente la sintesi elaborata dalle proprie emozioni, allora Guido ha colto in pieno questa filosofia. Sbaglia chi si aspetta concetti precisi e universalmente codificati: non ci sono tabelle per imprigionare i sentimenti, non ci sono schemi per legare Guido ad un messaggio.

I suoi quadri portano il nostro occhio ad andare oltre i limiti della tela, oltre l’esigua cornice, fuori, sulla parete, nella stanza, nel mondo, nel cosmo e per poi proiettarsi di noi, nel cosmo interiore di cui già i grandi filosofi greci ci parlavano.

Se ci lasceremo guidare e ci abbandoneremo, allora Guido ci prenderà per mano e ci accompagnerà in questo viaggio senza confini.

 

 

 

 

Mostra “Out of Here ’07 - Fuori dalla biennale”

5-15 giugno 2007

 

Testo di Daniela Bellotti

pubblicato sulla rivista ART JOURNAL

 

FUORI DALLA BIENNALE

DENTRO AL CASTELLO

Le opere di Guido Forlani scelte tra le più originali per la mostra “Out of Here – Fuori dalla biennale”

 

Ferrara ha pensato alla 52ma Biennale di Venezia e ha voluto la sua piccola “biennale”, invitando una rosa di artisti di qualità per la mostra “Out of Here”, un evento che è stato inserito tra le rassegne collaterali del grande evento lagunare. Tra gli invitati anche Guido Forlani, un artista tra i più complessi e originali che lavora a Bologna, presente con una parete personale. L’idea, che si avvale del patrocinio della Provincia e del Comune di Ferrara, è nata da alcune realtà giovani e particolarmente dinamiche, come l’Associazione Culturale Ferrara Pro Art, la Galleria Sekanina e la Galleria Artatlantic, che non hanno avuto timore di confrontarsi con una realtà complessa come la Biennale, e hanno proposto una sorta di dialogo a distanza tra Venezia e Ferrara.

Gli artisti mostrano un ventaglio di stili differenti, in un percorso che si snoda nella cornice suggestiva delle Sale degli Imbarcaderi del Castello degli Estensi; un luogo che ben rappresenta la città di Ferrara, che ha legato il suo nome a pagine fondamentali della storia dell’arte, luogo simbolo di umori artistici raffinati, non banali né massificati, che l’UNESCO ha dichiarato patrimonio mondiale dell’Umanità. Abbiamo incontrato Guido Forlani, artista tra i più rappresentativi delle più estreme ricerche della pittura non figurativa.

"Pochissimi sono gli artisti italiani presenti alla Biennale, - ha sottolineato - almeno a Ferrara è stato possibile far vedere ricerche di valore, che là non avrebbero trovato spazio, né considerazione, ma che sono frutto di anni di dedizione, espressione di ricerche serie in cui molti credono, non solo gli artisti, ma anche galleristi e pubblico." Le opere, tutte recenti, alcune inedite, esposte da Forlani, dimostrano come la pittura può spingersi a esiti ancora inediti sul piano di un astrattismo che rifiuta sia la razionalità della geometrizzazione sia la vaghezza estetica del gesto lirico, per cercare uno spazio quasi di privata significazione. Delle figure e della realtà oggettuale che si intuisce sempre all'origine della visione ma ormai dissolte, restano misteriosi e minuti indizi, come dopo una deflagrazione. L'immagine si risolve sempre in un labirinto di piccole tracce coloratissime, schegge visivamente accattivanti, come tessere di un mosaico post moderno che ha perso la completezza di un senso e resta tutto da decodificare. "In realtà ci sono molte cose nei miei quadri - spiega ancora Guido Forlani - e nascono sempre da un'emozione, da un istante in cui ho la sensazione di una piccola, quotidiana rivelazione, può essere un incontro con una persona, un luogo, un gesto. Nell'opera il colore racconta tutto questo nel modo meno naturalistico possibile, eppure con una certa precisione simbolica nelle forme".

 

 

 

 

Mostra "Arte Poesia e Musica"

4-12 Marzo 2006

Ferrara - Museo del Castello Estense

 

 

 

 

L’artista Guido Forlani
con l’attrice Valentina Bassi

 

 

 

 

Mostra “Dreamers of Colors – Arte e Moda”

Fashion/Art Story

4-12 Giugno 2005

Ferrara – Museo del Castello Estense

Sala dell’Imbarcadero

Palazzo ex Borsa

 

 

Guido Forlani pittore, grafico, nato a S.Giorgio di Piano, vive e lavora a Bologna. La sua attività è intensa, presentando mostre personali e partecipando a rassegne e concorsi in Italia ed all’Estero, dove si è meritato positivi apprezzamenti per la sua particolare e personalissima espressione artistica. Ha avuto tra l’altro il Premio per la cultura a Tokyo segnalato dalla critica giapponese, e premiato a Barcellona con l’Euro Awards for Exellence 1996.
“Non è quindi il profumo della terra e dell’aria che ci giunge..., bensì il mondo “altro” che appartiene al nostro IO più profondo. ...lo sguardo cerca l’immagine sulla tela, ma è il colore abbacinante che accarezza i sensi: per parlare direttamente al nostro cuore e scivolarci fin dentro l’anima”.

(Monica Miretti).

 

Rassegna stampa

 

 

 

 

Mostra “3° Biennale Internazionale d’Arte di Ferrara”

21-29 Ottobre 2006

Ferrara – Castello Estense

Sale dell’Imbarcadero

Sala Alfonso I°

 

Guido Forlani pittore, grafico, nato a S.Giorgio di Piano, vive e lavora a Bologna. La sua attività è intensa, presentando mostre personali e partecipando a rassegne e concorsi in Italia ed all’Estero, dove si è meritato positivi apprezzamenti per la sua particolare e personalissima espressione artistica. Ha avuto tra l’altro il Premio per la cultura a Tokyo segnalato dalla critica giapponese, e premiato a Barcellona con l’Euro Awards for Exellence 1996.
”Paesaggi dell’anima, infinito colore ed emozione, poesie e pensieri che imprimono sulla tela i loro flash, senza fermarsi mai. Questi sono i lavori di Guido Forlani, in perfetta simbiosi con il suo essere più profondo. La perfetta corrispondenza con la sua vita quotidiana e la sua percezione artistica/emotiva . Vede e sente a colori ed a colori prova a comunicare nella stessa maniera in cui percepisce la vita che lo circonda…”

(Francesca Mariotti)

 

Rassegna stampa

 

 

 


Mostra personale:L'immagine del colore ”
Ferrara – Fusion Bar
dal 4 settembre al 4 ottobre 2004

 

Rassegna stampa della mostra settembre/ottobre 2004

Rassegna stampa
della mostra marzo 2004

Entrambe le mostre,
sono state presentate
da Don Franco Patruno

 

 

 

 

 

Mostra personale: “Color of feeling”

Bologna – Teatro del Navile

5-19 Aprile 2003

 

Color of feelings

Presentazione di Monica Miretti

 

“Il mondo è tutto grigio. I sentimenti sono colorati. Io … dipingo i sentimenti”.

Con queste parole è iniziato il mio incontro con Guido Forlani e il suo lavoro, un incontro fatto di rossi e di aranci, di blu e di gialli e poi ancora di bianchi, verdi, azzurri…

Nel tempo lento della pittura ad olio – morbida e seducente, pastosa ed avvolgente - nel tempo lento di un ritmo a dimensione umana non dilaniato dalla frenesia computerizzata del mondo totalizzato ovvero globale, straniato e straniante, che ci circonda fino a risucchiarci, Forlani prende in mano pennelli e colori e li lascia vibrare nell’intimità solitaria del suo studio. Il respiro che ne emana corre lungo le ali dell’evocazione, in una sintesi poetico-spaziale in cui ciò che si manifesta è la realtà invisibile del cuore.

Gli occhi, si sa, sono fatti per guardare, ma la scrittura di Forlani ha in fondo, quasi paradossalmente, poco a che fare con i sensi, è un messaggio che pur espresso con elementi visivi non è destinato all’occhio, o almeno non solo alui. Lo stimolo che da essa si sviluppa è infatti tutto interiore: il palpito dello sguardo, attanagliato dall’intensità cromatica avvincente e gioiosa che caratterizza questi lavori, da una vera e propria esplosione coloristica che sembra un grande fuoco d’artificio, non ci rimanda affatto al reale.

Quando si osserva queste opere appare infatti subito evidente come i ‘paesaggi’ che l’artista viene materializzando per il nostro sguardo siano solo apparentemente tali. Su fondali invasi da campiture che tutto avvolgono si libra un mondo fatto di pochi dettagli, di masse intrise dal colore, di rapidi ‘appunti’. L’opera si pone, nella sua essenza, come assetto momentaneo del ricordo, come emblema di una rievocazione interiore che scatena sensazioni del cuore. E come il ricordo è per sua natura selettivo così anche l’emozione di Forlani si condensa in annotazioni pittoriche, in tracce nate da incontri, pensieri, parole, emozioni e poi disseminate sulle pagine del suo personalissimo diario: la pittura.

Non è quindi il profumo della terra e dell’aria quello che ci giunge, non la materialità della vita e della natura quella che l’artista narra, bensì il mondo ‘altro’ che appartiene al nostro Io più profondo. L’icona grafica allusiva al reale si pone allora quale manifesto di un astratto simbolico, in una costante dialettica tra reale e immaginario, desiderio e sogno, esperienza e sua elaborazione interiore, perché il codice prevalente, il codice che interessa a Forlani fino a farne l’egida del suo fare artistico è quello spirituale. E allora non importano più i dettagli, basta una traccia velata di ‘naiveté’ - per l’essenzialità che la caratterizza - per trasmetterci l’emozione, un’emozione appena tratteggiata dalla forma e dilatata invece dal colore che la fa risuonare dentro di noi.

Lo sguardo cerca l’immagine sulla tela, ma è il colore abbacinante che accarezza i sensi: per parlare direttamente al nostro cuore e scivolarci fin dentro all’anima.

 

 

 

 

Mostra personale: “Incommensurabile geografia”

Bologna – Teatro del Navile
1-14 aprile 2000

 

Incommensurabile geografia

Presentazione di Vladimiro Zocca

 

Un bimbo di quattro anni...
che fa la pipì su una collina al tramonto, 

l'orizzonte tinto di rosso e ombra dagli ultimi raggi del sole,
alle spalle le sommità dei monti e giù in basso una vasta piana dove il suo sguardo si perde.
Il liquido caldo sgorga come un'essenza del suo corpo e del suo spirito,
ogni goccia, immergendosi nella terra, marca il territorio con il suo segno.
Il bimbo prolunga il piacere,
gioca con lo zampillo, tracciando un cerchio color topazio nella polvere,
assorbe l'intatta pace della sera, lo compenetra l'immensità del mondo con un sentimento di euforia,
perché lui è parte di quel paesaggio nitido e colmo di meraviglie, incommensurabile geografia tutta da esplorare. "
Isabel Allende 

Smaglianti colori della memoria a comporre esili storie dell'intimo. Guido Forlani stende nelle sue tele un'incommensurabile geografia interiore che rende percettivi essenziali paesaggi dell'anima intessuta di sensi amorosi. Sono campiture di semplificazione formale, completamente affidate al colore che crea confini spaziali senza segno.

I colori si incontrano dolcemente in atmosfere colme della fiaba del proprio essere, cercando di fermare gli umani attimi fuggenti di piccoli amori esclusivi.

Sono cromie di ascendenza matissiana, ma depurate della ferinità “fauve” dalla preferenza che l'autore accorda ai colori primari. Si visualizza una vera e propria autobiografia topografica in equilibrio fra delicati distillati colorici della natura e tenui spostamenti emotivi dell'essere.
Guido articola il suo particolare rapporto tra colore e spazio in delicate strutture figurali che, svincolandosi nella vivacità delle cromie, si individualizzano in sinuose immagini del ricordo, fluttuanti precisazioni formali delle tracce del tempo vissuto. È una figuarazione analogica con il territorio delle proprie emozioni , resa astratta da una tangibilità sensuale di impressioni visive, a comporre forme piatte, leggermente differenziate, librate su fondi piani.
L'uguale intensità dei brillanti colori primari crea una profondità visualmente ambigua nel gioco ottico di figura/campo e rivelano una certa autosufficienza concettuale di una pittura costantemente ravvivata dalle luci dell'animo.

 

 

 

  Mostra collettiva
Barcellona

artista premiato Euro Awards for Exellence (C.E.I.C. - Roma)

 

 





 

 

 

 

Mostra personale: “Segni d’amore, segni…”

Bazzano – Rocca dei Bentivogli – 1994

 

Segni d’amore, segni…

Presentazione di Daniela Bellotti

 

Le espressioni artistiche che per lo più vengono individuate come rispondenti ai tratti epocali di questi nostri anni Novanta, (anni di crisi economica e ideologica a carattere mondiale, anni drammatici in cui sembrano venire a mancare tutte le certezze), sono spesso provocazioni al limite del gusto e del pudore, con ostentazioni di non-pittura, di non-progettualità, all’insegna di un recupero sul versante neo-popveristico e neo-New-dada.

In questo panorama, in cui predomina il caos, assunto emblematicamente da molti artisti a carattere di stile, così come la perdita del senso e i conseguenti abbandoni ad ostentate e individualistiche libertà, continuano tuttavia a scorrere altri molteplici rivoli di creatività diversamente caratterizzati, strenuamente idealistici, e diversamente rapportati al contemporaneo e alle sue problematiche connotazioni.

Un esempio di percorso isolatamente pittorico e progettuale è quello di Guido Forlani. Già negli anni Ottanta era interessante la sua profonda determinazione nel perseguire un ideale che si annunciava non facile, per la scelta tematica di un insolito campo d’azione individuato tra territori di confine, difficili da esplorare, situati tra una realtà fisica non più raccontabile in semplici termini di figurazione e di iconografia, e un concetto di verità segreta, di visione rivelatrice indicibile, se non in termini di astrattezza. Oggi, dopo numerose verifiche e un continuo rimettere in discussione i risultati raggiunti, dopo numerose mostre tese ad un frammentato ma inteso confronto con il pubblico, Forlani ha acquistato sempre maggiore consapevolezza dei limiti e dei punti di forza del suo fare, giungendo a una serie di lavori che costituiscono un punto d’arrivo di notevole qualità, lavori cruciali nel suo intero percorso e sintomatici, da un punto di vista più allargato, ad una valutazione globale delle emergenze attuali.

Una lettura formale delle sue opere è stata da tempo proposta da vari critici, che ne hanno sottolineato i tratti surreali, fauve, astratti. Ma sarà utile ribadire che questi elementi, peraltro vaghi, vengono “giocati” dall’artista stesso e suggeriti come reminiscenze, affioranti e controllate, in una ricerca che si pone, in prima istanza, il fine di essere profondamente innovativa, e di realizzare attraverso la pittura e il disegno (su una base quindi di continuità con la più classica delle tradizioni) una sorta di “quotidiana trasfigurabilità”.

Proiettata verso l’individualismo, la pittura di Forlani infatti si basa su un concetto imprescindibile di libertà e di estrosità, unite però ad un rigore razionale che si esprime nell’uso della compressione delle forme dentro superfici quasi ritagliate, senza spessore, sature, costruite per essere immagine di cose e situazioni captate dalla realtà tangibile e sottoposte ad una riduzione drastica delle caratteristiche di riconoscibilità, ridotte a ombre, impregnate di colore. E’ una ricerca che, individuata nei suoi meccanismi di determinazione delle forme, trova poi stimoli tematici continui nel privato, e in questo senso appare costellata di vaghezze, stravaganze, che si spiegano con la necessità di dare concretezza, seppur di traccia, alla vita, ad un accadere di minime e tavolta fondamentali vicende, tra le quali, sembra dirci l’artista, aleggia, e a tratti appare tangibile, un significato “altro”. Così il più normale degli oggetti, il più fuggevole dei gesti, la più opaca delle realtà materiali può trasformarsi in segno, strano, ambiguo, ma intensamente significativo, ed è questa come una laica trasfigurazione, sensoriale prima che pittorica.

Se dunque, nel contesto contemporaneo Forlani ha davvero pochi punti di riferimento, questo ci riporta ad una caratteristica tipica della sua vicenda, importante perché ci consente di verificare la sopravvivenza sotterranea di uno dei caratteri fondamentali dell’arte, quello d’essere espressione allo stato puro, senza dissimulazioni, senza infingimenti. Sarà l’esperienza pressoché palpabile di questa sincerità quella sulla quale misureremo la credibilità dei segni, di questi “segni d’amore”, come l’artista stesso li chiama, e di quant’altro riusciremo a cogliere tra le disarmoniche armonie che egli ci offre, come specchio di un essere nel mondo, non privo di ostacoli, non sempre felice, ma disposto a spingere lo sguardo oltre le apparenze.

Questo sarà comprovato dall’uso di forme al di fuori degli usuali canoni, per far saltare le regole, per rendere complessa l’immagine, non per trincerarsi dietro l’astrusità, ma come risultato di una coerenza del fare, come estrema fase che accompagna le motivazioni stesse dell’opera. Si avvalora così la non-condivisione di altri percorsi, e la scelta per sé di una esperienza isolata, evitando coscientemente le inutili ripetizioni.

Forlani offre a ciascuno di noi le sue “tabulae”, recanti forme e segni di aperta suggestione, ma di altrettanto ambigua certezza, e ci chiede il tempo di uno sguardo personale, interpretativo.

Esse riveleranno la loro carica espressiva solo a chi è disposto a rimettere in gioco tutte le regole della normale percezione. Come di fronte a strani geroglifici (tali ci appariranno, assai più suggestivi perché linguisticamente indecifrabili), vedremo “letteralmente” segni leggeri e tracce appena colorate, linee volteggianti e aeree scalfite sulle carte, tinte forti, forme che si incontrano e di compenetrano nella pittura. Superfici colloquiali per chi cerca il colloquio, criptiche, oppure chiarissime a seconda dei nostri dubbi, delle nostre domande o certezze. Ogni opera si compie infatti nella “performance” intellettuale delle molteplici ipotesi di lettura, nel teatro d’ombre offerto ai nostri occhi, su cui tesseremo le nostre trame. L’opera ha mille verità, sebbene nasca da un determinato percorso mentale, dalla sublimazione di una precisa occasione sensoriale. I contenuti che l’artista ha privilegiato possono affondare, o emergere, esse còlti o dissimularsi; sono aspetti tutto sommato secondari rispetto al coinvolgimento, alla partecipazione per colmare il “non detto”, azione di cui queste opere devono circondarsi per giungere a completa realizzazione.

Dunque, segni d’amore… Forlani propone la sua “rivoluzione”all’insegna del sentimento del fare. I colori e le forme inquadrati sulle tele, i segni così come le tracce di bruciature nei disegni più recenti, sono il suo modo per indurci a ripensare il mondo in termini di libertà, libertà di vedere e rivelare l’anima intatta delle cose. Non univoco, non certo. Un mondo possibile e già vero, poetico e mistico, maschile e femminile. Facendo saltare tutti i nessi narrativi, le norme costruttive, le logiche. I lavori di Guido Forlani si prestano appunto a questo tentativo, vero e proprio esercizio che ognuno, volendo, può compiere, di sintonia spirituale, prima ancora che culturale e artistica. Ultima tappa raggiunta, i fogli disegnati e combusti, in cui la mano dell’artista ha incontrato quella di Cristina, che lasciando cadere goccia a goccia la cera sui fogli, come una sacerdotessa, ha invaso la trama grafica dell’artista con le proprie tracce, diverse e complementari, di fuoco.